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Giornata menopausa/ Vaccari (Fnopo): ostetriche in campo per migliorare prevenzione e presa in carico di un periodo cruciale della vita che dura anche 30 anni

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«La popolazione italiana è sempre più longeva: secondo le ultime stime l’aspettativa di vita media per una donna è di 85,2 anni. Calcolatrice alla mano, considerando che l’arrivo della menopausa oscilla tra i 45 e i 55 anni, il periodo della menopausa oggi può durare fino a trent’anni. Tre decenni che, tuttavia, non trascorrono per tutte in buona salute. Per questo, è fondamentale che il mondo della sanità, coadiuvato da quello della politica, sia promotore di un invecchiamento attivo. Le ostetriche come professionisti sanitari specializzati nella cura e nell’assistenza al femminile, possono offrire un importante contributo». A dichiararlo in occasione della Giornata della menopausa del 18 ottobre, è Silvia Vaccari Presidente della Fnopo, la Federazione nazionale della professione ostetrica.
Le donne vivono di più a lungo, ma meno in salute
Le donne vivono mediamente più a lungo rispetto agli uomini, in alcuni casi la vita di queste donne è costellata da dolori, eventi traumatici causati dall’osteoporosi, dalla perdita di un ruolo sociale legato a volte al pensionamento ed anche da alcune difficoltà sessuali che mettono a repentaglio la vita di coppia. «Le donne hanno più difficoltà ad accedere alle cure, in quanto spesso sottovalutano i segni e i sintomi della loro salute, inoltre alcune terapie che non appartengono ai Lea (Livelli essenziali di assistenza) debbono essere sostenute da fondi personali e non tutte se lo possono permettere – continua Vaccari -. Le ostetriche e gli ostetrici sostengono la donna nel corso di tutta la sua vita e sono coloro che con un ruolo privilegiato le intercettano per prime, sia nella fase che precede la menopausa, che successivamente durante la menopausa stessa, per aiutarle a migliorare i disturbi che connotano le problematiche a breve termine, ma anche per prevenire o ridurre le complicanze a medio-lungo termine, come le malattie cardiovascolari, l’osteoporosi e le demenze. Infatti oltre a effettuare screening di prevenzione, come il tampone per il papilloma virus, o a educare la donna all’autopalpazione per l’individuazione precoce del tumore alla mammella, possiamo indirizzarle verso consulenze specialistiche, laddove fossero ravvisati dei campanelli». In un’ottica di Home Visiting, inoltre, sono sicuramente sentinelle attente ai bisogni, sia di salute che sociali, delle donne e delle famiglie: «In questo contesto la figura dell’Ostetrica di Famiglia e di comunità è sicuramente la più indicata», aggiunge la Presidente Fnopo.
Come prepararsi alla menopausa
«La menopausa non è una malattia, ma un momento fisiologico della vita femminile. Eppure, non tutte ne sono consapevoli. Per questo, è necessario anche incrementare l’informazione sul tema: sono ancora troppe le donne che convivono passivamente con i sintomi di questa fase di grande cambiamento. La diminuzione degli estrogeni può provocare alcuni disturbi e sintomi, sia di natura neurovegetativa, come vampate di calore, sudorazioni profuse, palpitazioni e tachicardia, sbalzi della pressione arteriosa, disturbi del sonno, vertigini. Sia sintomi di natura psicoaffettiva, come irritabilità, umore instabile, affaticamento, ansia, demotivazione, disturbi della concentrazione e della memoria e diminuzione del desiderio sessuale. Eppure – assicura la Presidente Vaccari - prevenzione e trattamenti ad hoc, oggi a disposizione, possono contribuire a un significativo miglioramento della qualità della vita, limitando, di conseguenza, anche l’impatto delle malattie croniche degenerative. Tra le conseguenze più importanti del calo degli estrogeni è bene ricordare l’aumento del rischio cardiovascolare, le patologie osteoarticolari e in particolare l’aumento dell’incidenza dell’osteoporosi, la comparsa di sintomatologia dolorosa a carico di articolazioni e/o muscoli che può indicare una problematica reumatologica e l’insorgenza di patologie autoimmuni e disordini endocrini a carico della tiroide. Da non sottovalutare nemmeno il possibile aumento del peso corporeo, che si verifica in misura variabile in tutte le donne in menopausa e rappresenta un problema in più del 50% delle donne oltre i 50 anni», aggiunge Vaccari.
Necessaria una presa in carico multi-professionale
Programmi strutturati per la gestione del periodo della menopausa, con presa in carico della donna da parte di un team multi-professionale, potrebbero sicuramente contribuire non solo al miglioramento dei sintomi menopausali ma essere un valido strumento di prevenzione a tutte le patologie non trasmissibili (sindrome metabolica, malattie cardiovascolari, osteoporosi, tumori, demenze) il cui rischio risulta scientificamente e statisticamente aumentato in questa fase della vita della donna, in cui l’informazione sui cambiamenti che la menopausa comporta, indicazioni per un corretto stile di vita e sull’alimentazione, trattamenti ormonali sostitutivi e altri presidi terapeutici, possono eliminare o ridurre la maggior parte dei sintomi climaterici e prevenire o ritardare l’insorgenza di alcune patologie correlate alla menopausa. «Per tutti e a tutte le età, una regolare attività fisica, un’ alimentazione equilibrata, l’uso moderato di alcolici e l’abolizione del fumo, possono garantire maggior benessere fisico e psichico e prevenire molte malattie – assicura la dottoressa Vaccari -. Nonostante queste considerazioni, si tende a ritenere ancora oggi la menopausa come un evento naturale e anche fisiologico, un processo ineluttabile di invecchiamento. Tutto ciò mentre pubblicità e riviste femminili propongono trattamenti cosmetici contro rughe e cellulite; e prospettano irraggiungibili ‘elisir’ di giovinezza».
Le donne non possono essere lasciate sole
Le ostetriche sono in grado di proporre corsi di accompagnamento alla menopausa strutturati in cui il movimento, l’alimentazione, la cura del proprio corpo, la socializzazione saranno il punto cardine dello stare insieme per affrontare tutte quelle modificazioni che gli ormoni causano, anche sul pavimento pelvico e in alcuni casi sull’incontinenza. «Un programma di prevenzione efficace dovrebbe essere offerto già a scuola a partire dalle Scuole medie inferiori, dove le Ostetriche/i esperte in riabilitazione del pavimento pelvico dovrebbero tenere dei corsi di formazione. Ma laddove la donna fosse già in età da Menopausa potrebbe intraprendere ugualmente dei percorsi terapeutici che possano evitare un peggioramento della situazione. In altre parole, pur essendo ‘prevenzione’ la parola d’ordine che ogni donna dovrebbe tener sempre ben presente, è evidente che per prendersi cura della propria salute non è mai troppo tardi. Non lasciamo sole queste donne silenziose in un difficile periodo di trasformazione e accettazione di una vita che se, accompagnata e tutelata, possano vivere nella gioia e nella pienezza», conclude Silvia Vaccari.


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