Lavoro e professione

Sivemp: riconoscere anche ai veterinari le borse di studio per la formazione specialistica

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Il lavoro va pagato sempre, e la formazione specialistica dei sanitari è indubbiamente un lavoro, è questo il principio fondamentare che noi condividiamo nella proposta di legge presentato dall’on. Marianna Ricciardi. Lo afferma il Sindacato italiano veterinari di medicina pubblica (Sivemp) sottolineando che “da anni l’organizzazione sindacale chiede al ministero della Salute e a quello dell’Università, di tutti i Governi che si sono succeduti, di equiparare il personale medico veterinario, e delle altre professioni sanitarie, a quello medico chirurgo che beneficia di borse di studio per tutto l’arco del corso della specializzazione necessaria per entrare nei ranghi del Servizio sanitario nazionale mentre i medici veterinari e le altre professionalità ne sono privi e devono sostenere di persona il costo della specializzazione”.
Si tratta sostanzialmente di un problema normativo e di regolamentazione che richiede solo convergenza di intenti e volontà politica “perché non occorre trovare una copertura economica ma semplicemente sarebbe più che sufficiente utilizzare le risorse che annualmente si accantonano in quanto alcune migliaia di borse di studio riservate ai medici chirurghi non hanno pretendenti e vanno sprecate”.
Il SIVeMP, ritiene tale ipotesi non solo qualificante ma anche da inserire in un ragionamento complessivo. “Non molti sanno come si organizza oggi il lavoro dei veterinari pubblici nei servizi delle Aziende sanitarie e degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali - continua la nota del sindacato - non tutti evidentemente sanno in quali scenari dovrà operare in futuro la medicina veterinaria pubblica e quali nuove competenze occorreranno al Ssn benché siano alla luce del sole l’antibiotico resistenza e lo spillover di malattie infettive animali verso l’uomo e altre patologie degli animali (PSA, Influenza Aviaria, Blue tongue, ecc.) stiano flagellando la fiera alimentare e l’export del nostro paese”.
Attivare borse di studio per i medici veterinari e per le altre professioni sanitarie “offre inoltre l’opportunità di inserire nel Ssn personale disponibile a progressivi carichi di lavoro e responsabilità che, attraverso un nuovo modello di rapporto di formazione/lavoro (utile anche ai fini previdenziali in previsione delle future modeste pensioni), consentirebbe a tutti i futuri professionisti della dirigenza medico veterinaria e sanitaria di acquisire competenze operative in campo dando un sostanziale contributo alle attività istituzionali delle ASL e conseguentemente delle Regioni”.
“Medici veterinari, farmacisti, psicologi, biologi etc, sostengono le loro specializzazioni a proprie spese, spesso non hanno accesso ai servizi del Ssn (ASL e IZS) per farsi esperienze pratiche e non entrano “in squadra” in modo funzionale ma seguono studi essenzialmente accademici che necessitano di una successiva e dispendiosa integrazione col contesto lavorativo - conclude Sivemp - . Un nuovo modello di formazione specialistica deve avvalersi anche della funzione formativa specifica che la legge assegna agli Istituti Zooprofilattici Sperimentali attraverso i quali, insieme alle Regioni che li governano e alle ASL territoriali, sono possibili proficue collaborazioni con le Università e le Scuole di specializzazione della Medicina Veterinaria”.


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