Lavoro e professione

Contratto medici, Anaao e Cimo chiedono l'apertura delle Regioni a partire dall'orario di lavoro. E avvertono: azioni sindacali senza soluzioni soddisfacenti. Naddeo (Aran): passi avanti già nell'ultima bozza

di Red. San.

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«La ripresa oggi all’Aran delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro di medici, veterinari e dirigenti sanitari ha fatto registrare l’apertura dell’Agenzia rispetto alle nostre richieste. Ma ora si entra in una fase delicata perché la palla passa alle Regioni che dovranno pronunciarsi sull’intero impianto». Pierino Di Silverio, segretario Anaao-Assomed e Guido Quici, presidente della Federazione Cimo-Fesmed, al termine della ripresa della trattativa all’Aran rivolgono un appello alle Regioni affinchè le loro valutazioni tengano conto della necessità di garantire un buon contratto alle migliaia di colleghe e colleghi che con il loro lavoro, svolto in condizioni ormai estreme, continuano ad assicurare l’esigibilità del diritto alla salute. «Non dimentichiamo che sono proprio le Regioni – proseguono – che devono garantire i servizi e per questo ci auguriamo che la loro verifica abbia un esito positivo soprattutto per gli aspetti da noi più volte ribaditi e imprescindibili relativi all’orario di lavoro, ai fondi contrattuali, al servizio fuori sede, alla rappresentatività e al patrocinio legale. Se invece non ci saranno le condizioni per raggiungere un accordo soddisfacente tra tutte le parti in causa – concludono Di Silverio e Quici - saremo costretti a intraprendere azioni sindacali per tutelare i nostri diritti e quelli dei nostri pazienti».
Intanto, dal canto suo il presidente Aran Antonio Naddeo in una nota parla di «confronto costruttivo con i sindacati per la trattativa sul contratto della dirigenza sanitaria» e annuncia che i prossimi incontri all'Aran si terranno il 20 e il 28 settembre. «Il nodo principale - conferma - rimane ancora quello dell’orario di lavoro, ma la bozza di contratto proposta da Aran assicura già condizioni di lavoro migliorative rispetto al precedente».


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