Lavoro e professione
Medicina generale, l'Atto d'indirizzo 2019-2021 pronto per la Sisac. Il Mmg resta "convenzionato"
di B. Gob.
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La data che avevano cerchiato in rosso sul calendario era quella del 4 febbraio, ma tutto fa pensare che lo stato di agitazione preannunciato in vista della Segreteria nazionale che si terrà quel giorno alla fine non sarà dichiarato. L'Atto di indirizzo per l'Acn 2019-2021 della medicina generale e della pediatria di libera scelta infatti è stato "liberato" dal Comitato di settore - e può veleggiare verso l'apertura delle trattative in Sisac - nell'ambito delle due settimane di attesa "concesse" qualche giorno fa dal segretario della Fimmg Silvestro Scotti. Che bollava il ritardo sul rinnovo per la medicina generale come "inaccettabile", tanto più alla luce dell'Atto di indirizzo approvato dal Governo per la dirigenza medica e sul tavolo dell'Aran per l'avvio delle trattative il 2 febbraio.
A favorire la distensione era intanto arrivato l'appuntamento con Schillaci del 24 gennaio: «L’incontro è stato molto produttivo - spiegava Scotti - grazie alla disponibilità del ministro di affrontare tutte le questioni che sono in campo rispetto alla medicina generale. È stato chiaro a entrambe le parti che devono essere attivati immediati interventi sia nelle sedi legislative che in quelle contrattuali, partendo dagli Atti di indirizzo per i prossimi Acn per sopperire alle carenze di risorse umane, semplificare il lavoro dei medici con la deburocratizzazione e aumentare l’attrattività verso una scelta vocazionale dei giovani laureati su questa area della medicina”.
E allora lo stato di agitazione e tanto più lo sciopero che era stato ventilato sembrano fantasmi lontani, mentre la nuova convenzione si avvicina con la promessa di aumenti del 3,78% e si ragiona dell'avvio del nuovo "accordo" 2022-2024. La "musica" resta dolce anche sul fronte del rapporto con il Ssn che almeno per il momento e una volta ancora, malgrado il Dm 77, le case di comunità e nel complesso tutta la riorganizzazione delle cure primarie disposta dal Pnrr, resterà da "liberi professionisti". «Il ministro - lo spiega Scotti - ci ha rassicurato anche sul rapporto convenzionale dei medici di famiglia con il Servizio sanitario nazionale. Sembra quindi scongiurata l'idea delladipendenza, circolata nei mesi scorsi».
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