Lavoro e professione

Attacchi e minacce a medici e scienziati, condanna del Patto trasversale per la scienza

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24 Esclusivo per Sanità24

Il Patto trasversale per la scienza (Pts) condanna gli attacchi a medici e scienziati impegnati sul fronte del contrasto alla pandemia. Da ultimo, le minacce all'immunologa Antonella Viola, in difesa della quale si è schierato immediatamente anche il presidente del Veneto Luca Zaia.
Il testo del comunicato del Pts
La pandemia di Covid-19, entrata in una fase complessa di gestione a causa della variante virale omicron, ha fatto emergere molti aspetti positivi della nostra società, tra cui la sostanziale adesione alla campagna vaccinale di quasi il 90% della popolazione vaccinabile,segno di fiducia nel decisore politico e nella Scienza che ha fornito in meno di un anno vaccini innovativi e altamente efficaci nel prevenire la malattia grave e in buona parte anche l’infezione. Tuttavia, una minoranza residua della popolazione, globalmente definita “NoVax”, ha rifiutato i vaccini creando significativi problemi di sovraccarico delle strutture ospedaliere e pagando anche un prezzo molto alto di morti evitabili. In questo quadro generale, sono emersi recentemente anche atteggiamenti aggressivi e minacciosi nei confronti di medici e scienziati; citiamo a titolo d’esempio e in ordine temporale inverso le minacce all’immunologa Antonella Viola per aver promosso la vaccinazione nei bambini, a Diego Pavesio, medico di medicina generale, per essersi rifiutato di prescrivere esami prima del vaccino, e a Matteo Bassetti, infettivologo, per le sue dichiarazioni a favore della campagna vaccinale. Simili violenti attacchi agli scienziati si erano già verificati mesi fa nei confronti di Marco Tamietto e Luca Bonini. Il PTS condanna senza appello queste minacce ed esprime piena solidarietà ai colleghi oggetto di queste aggressioni, fortunatamente solo verbali. Il ruolo di medici e scienziati nella gestione della pandemia e nella comunicazione ai cittadini è fondamentale e rappresenta un caposaldo per un paese democratico i cui governanti centrali e locali sono chiamati a scelte difficili e a volte impopolari. Manifestare il proprio dissenso è più che legittimo in democrazia, ma ciò non può trascendere nell’insulto o nella minaccia verso chi cerca di curare, informare e spiegare le motivazioni mediche e scientifiche alla base delle scelte politiche


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