Lavoro e professione
Medicina e chirurgia, boom di iscrizioni ai test di ammissione: un’occasione per ripensare l’accesso alle scuole
di Massimo Clementi (preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università Vita-Salute San Raffaele, Milano)
Si sono chiuse nei giorni scorsi le iscrizioni ai test d’ammissione del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia (in lingua italiana) e all’International MD Program dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
Quest’anno ci troviamo davanti a un numero ancora maggiore di aspiranti medici, con un incremento del 30% circa: gli iscritti sono stati complessivamente 5.316, di cui 4.609 candidati per il corso di Medicina e Chirurgia – di contro a una richiesta avanzata al Miur per 160 iscrivibili al primo anno – e 707 candidati per l’International MD Program, per 48 iscrivibili. I candidati provengono da ogni regione italiana, con una larga prevalenza, circa il 70%, di studenti che provengono da regioni diverse dalla Lombardia. Si tratta non solo del numero di candidati più elevato mai raggiunto, ma anche di un segnale di grande attrattività della Facoltà medica del San Raffaele. È certamente una gratificazione per il lavoro svolto a favore di una didattica medica avanzata, aperta all’innovazione continua, all’internazionalizzazione, alla sperimentazione.
Tra breve, parallelamente ai corsi tradizionali, saranno attivate delle linee di formazione per medici ricercatori. Negli anni abbiamo riservato una particolare attenzione a migliorare la qualità della selezione dei futuri studenti di medicina, differenziando il nostro modello da quello seguito per le università pubbliche. Una selezione ideale, infatti, dovrebbe non soltanto essere attenta a selezionare i più colti (o i più capaci a destreggiarsi tra domande a risposte multiple), ma anche coloro che mostrano una maggiore attitudine agli studi medici e alla professione del medico. Le più qualificate scuole mediche del mondo riservano alle procedure di selezione un’attenzione estrema e non infrequentemente le valutazioni si svolgono in un lungo periodo che include colloqui, fasi di orientamento e valutazioni complessive finali. Il test scelto per il corrente anno dall’Università Vita-Salute San Raffaele va in questa direzione, anche se non è escluso che in futuro ci potranno essere adeguamenti ulteriori.
Con la larga adesione registrata per l’ingresso ai nostri corsi di medicina e chirurgia, i giovani studenti italiani testimoniano l’interesse per un percorso professionale che può certamente essere ricco di gratificazioni. Tuttavia non possiamo evitare di considerare che questo avviene in uno scenario nazionale non privo di criticità. Conosciamo tutti gli allarmi sul pericoloso decremento di medici di base e specialisti attivi nel nostro Paese, destinato ad ingrandirsi drammaticamente nei prossimi anni.
Sento pericolose affermazioni del tipo “alla società costerebbe meno importare un medico già formato altrove e farlo esercitare presso di noi, piuttosto che spendere per la sua formazione”. A parte che questa affermazione è falsa (importare dall’estero un medico non costa meno, costa di più), è degna di una nazione di serie B o C. Al contrario, abbiamo il dovere sociale di formare al meglio i nostri professionisti, medici inclusi, e di fornire loro dopo la laurea tutti gli strumenti per diventare degli specialisti competenti.
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