Lavoro e professione

Infermieri polemici: «Nostro lavoro usurante, non “gravoso”. Dm Poletti contentino per i lavoratori»

di red.san.

«Ancora una volta la politica non considera la nostra come attività usurante e ci riserva l'insignificante contentino di riconoscere il lavoro degli infermieri come attività gravosa: una cosa veramente ridicola. Il Governo non avrebbe dovuto ricorrere al surrogato dell'attività gravosa, che è solo offensivo per la categoria degli infermieri. Siamo una categoria che svolge una vera e propria attività usurante e non abbiamo bisogno di riconoscimenti inconsistenti: quello che il Governo avrebbe dovuto fare per gli infermieri era riconoscere la professione come attività usurante». Così il presidente del sindacato Nursing Up, Antonio De Palma, commenta il decreto firmato venerdì scorso dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in cui è sancito lo stop dell'età pensionabile a 66 anni e sette mesi per 15 lavori gravosi, tra cui quello dell'infermiere.
«Siamo arrabbiati per questo contentino e per molte altre ragioni, e ci faremo sentire il giorno dello sciopero nazionale che sarà il 23 febbraio - continua - questa politica tracotante non si vuole rendere conto del fatto che gli infermieri svolgono delle funzioni che sono a tutti gli effetti usuranti, senza se e senza ma».

La categoria degli infermieri è fortemente segnata da problemi stress lavoro correlato e burn out, come emerso dai dati dell'Osservatorio nazionale su mobbing e stress lavoro correlato, nonché da quelli dell'Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro.
Il 23 febbraio, medici, infermieri e personale del comparto sanità incroceranno le braccia per protestare e richiamare l’attenzione sulla sanità pubblica. I nodi sono i tagli lineari delle dotazioni organiche, il demansionamento degli infermieri e di tutti i professionisti sanitari, le pretese di deroghe indiscriminate alle ore di riposo giornaliere e al riposo settimanale.


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