Lavoro e professione

Dirigenza sanitaria, Anaao Assomed: «Ritardi intollerabili» sul contratto

di Red. San.

«La notizia del giorno è che l'Aran ha avviato le procedure per la contrattazione 2019-2021 senza che sia stato ancora dato per la dirigenza medica e sanitaria il fischio di inizio per quella 2016-2018!!! Potenza di una burocrazia che impiega 8 giorni per fare compiere, ad un documento necessario per l'avvio della con-trattazione, la traversata tra due ministeri e c'è da scommettere, altrettanti per quella tra Comitato di settore e ARAN, ma rispetta la forma prevista dalla legislazione». È questa l’analisi di Anaao assomed sul mancato rinnovo del CCNL della dirigenza sanitaria. «Che evidentemente – denuncia il segretario nazionale Anaao Assomed, Costantino Troise - evidentemente non interessa chi non vuole vedere che le intollerabili condizioni di lavoro della dirigenza medica e sanitaria ormai costituiscono un fattore limitante lo stesso accesso alle cure dei cittadini, come dimostra la crescita dei tempi di attesa ed il tilt delle strutture di Pronto Soccorso. A fare le spese di questo gioco al rinvio sono i cittadini e quel capitale umano il cui valore attuale, per Governo e Regioni, si avvicina molto a quello dei titoli spazzatura di Lehman Brothers».

«La sanità pubblica si consuma - continua Troise - pronta a spalancare le porte all'intermediazione assicurativa che squilli di tromba annunciano come salvatrice della Patria, nel conflitto istituzionale tra Regioni e Governo, in ultimo sul finanziamento di contratti e convenzioni. E costringe il suo personale ad uno stato di agitazione conti-nuo, che non è cessato dopo lo sciopero nazionale di dicembre, nell'attesa che gli apprendisti stregoni cessino di fare melina, scambiandosi il cerino della responsabilità di un ormai palese boicottaggio di un rin-novo contrattuale atteso da anni, del quale non si vuole pagare il conto dopo avere incassato 8 punti di ri-duzione del costo del lavoro. Ma, si sa, i ministri “competenti” sono impegnati a trovarsi un posto nel futuro parlamento e le Regioni ad aspettare un nuovo Governo che sperano più prodigo di quello attuale. Magari con qualche bonus in più».


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