Lavoro e professione
Dai big data al value based health care: le cure sostenibili dei Giovani Aiop
di Rosanna Magnano
Utilizzo di dati e informazioni per trasformare i sistemi sanitari, innovazione nell'accesso, prevenzione, nuove modalità di finanziamento, la creazione di una sanità di valore ispirata dalla value based health care. Sono queste le cinque leve sulle quali agire per garantire la sostenibilità dei sistemi sanitari futuri. In un quadro in cui i nuovi asset organizzativi saranno fortemente condizionati da invecchiamento della popolazione e aumento delle patologie croniche, rivoluzione del dato (data e big data analytics) e medicina personalizzata. «Un quadro compatibile con l'universalità delle cure solo a patto di un radicale recupero di efficienza», puntando su «strategie decisionali efficaci, modelli organizzativi appropriati e sostenibili nonché di adeguati strumenti di misurazione, valutazione e governo dei servizi e dell'innovazione». Sono queste le conclusioni di uno studio condotto da Aiop giovani sui Sistemi sanitari di otto Paesi (Canada, Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Spagna, Usa) con l’obiettivo di mettere a fuoco l’evoluzione delle modalità di finanziamento dei sistemi sanitari nazionali. La ricerca “Le sfide di oggi per la sanità di domani: l'evoluzione delle modalità di finanziamento dei sistemi sanitari nazionali”, realizzata da Aiop Giovani in collaborazione con l'Università Cattolica del Sacro Cuore, è stata presentata oggi a Roma.
E per rispondere a una domanda di cure sempre più complessa sarà necessario destinare risorse a setting assistenziali diversi da quelli dell'ospedale, anche se il setting ospedaliero potrebbe cambiare essenza (basata sull’acuzie) inserendosi all'interno di reti territoriali, «ma soprattutto potrebbe rispondere ai bisogni dei pazienti con un approccio più personalizzato, tarato non solo sui bisogni di salute dei singoli pazienti, ma anche su quelli sociali e personali».
«È arrivato il momento per fare una valutazione seria ed efficace sul futuro del nostro Ssn. Le scelte devono essere immediate - sottolinea Gabriele Pelissero, presidente Aiop nazionale - e devono tener conto che la posta in gioco è altissima. Aiop da sempre si batte per la salvaguardia dell'universalismo, elemento tanto prezioso che contribuisce a fare del nostro Ssn uno dei migliori al mondo. Il tema della sostenibilità è centrale per tutti i sistemi sanitari e bene hanno fatto i Giovani dell'Aiop a promuovere questa ricerca, la cui conclusione sarà presentata a maggio. Alle scelte politiche la responsabilità di tracciare un percorso condiviso, perché la componente privata del sistema ha dimostrato negli anni, anche in quelli più bui dei tagli lineari, continuità di servizio, efficienza e qualità delle cure».
Secondo Lorenzo Miraglia, presidente Aiop Giovani,«La costruzione di reti della salute, l'identificazione di strutture modulate sulla complessità delle cure, la diffusione a livello periferico più che la centralizzazione della salute sono argomenti con i quali è ormai inevitabile il confronto. Proprio attraverso questa ricerca, Aiop Giovani vuole affrontare la discussione non tanto sotto un profilo demagogico, quanto introducendo uno studio sul punto più nevralgico: l'evoluzione delle modalità di finanziamento dei sistemi sanitari nazionali. In questa direzione speriamo di contribuire proattivamente alla continua innovazione e crescita di uno dei più virtuosi sistemi sanitari nazionali del mondo, quello italiano».
La spesa ospedaliera cede il passo al territorio
In merito alla spesa ospedaliera (in percentuale di Pil) negli Stati per cui sono disponibili i dati, si osserva che se prima tale spesa aveva un andamento crescente, a partire dalla seconda metà degli anni '90 essa ha subito un decremento evidente in Stati come il Canada e la Spagna, meno evidente come in Usa e Francia o addirittura s'è mantenuta costante come in Germania. «Tale situazione a a giustificarsi con il fatto che stanno cambiando i bisogni di salute della popolazione - si legge nello studio - la quale a sua volta sta invecchiando, e ciò si riflette con l'aumento delle patologie croniche rispetto a quelle acute (transizione epidemiologica). Tale shift induce una riorganizzazione dei servizi sanitari, tale per cui la maggior parte delle risorse non deve più essere destinata agli ospedali bensì ai servizi territoriali. In realtà, gli ospedali dovrebbero inserirsi maggiormente nel territorio, pertanto, mettersi in rete con i servizi comunitari per poter offrire e garantire prestazioni di alta qualità e specialistiche in un sistema che li veda parte integrante della medicina territoriale e non in antagonismo. Relativamente all'analisi previsionale, si stima che da qui al 2030 tale spesa continuerà a diminuire in Paesi come la Spagna e il Canada, mentre si manterrà costante in Paesi come Francia, Germania, Svezia e Stati Uniti».
E la spesa ambulatoriale sale
In Paesi come la Svezia, l'Italia o il Canada, la crescita della spesa ambulatoriale è stata più decisa a partire dagli anni 2000, mentre in Paesi come la Francia e la Germania tale spesa s'è mantenuta pressoché costante e comunque inferiore a quella degli altri 7 Paesi. Menzione a parte meritano gli Stati Uniti. Anche la spesa ambulatoriale statunitense ha visto un suo costante e deciso aumento a partire dalla fine degli anni '80. «Ciò a dimostrazione del fatto - si legge nello studio - che la riorganizzazione dei servizi sanitari, privilegiando quelli di assistenza primaria e non quelli erogati in setting specialistici, non è peculiare solo di Sistemi Sanitari in cui la regolazione e il finanziamento sono in gran parte pubblici».
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