Lavoro e professione
Vaccini, Scotti (Fimmg): «Bene dietrofront Emiliano. Ora la parola torni ai medici»
di Fimmg
«Fortunatamente il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è rinsavito e sui vaccini ha chiarito che prevale l'interesse collettivo rispetto a quello individuale, come oltretutto appare chiaro nei dettati costituzionali e appare chiarissimo in tutte le posizione di evidenza scientifica sui vaccini che evidenziano come il rapporto rischio/benefici è assolutamente favorevole sia alle protezione collettiva che individuale. Particolare apprezzamento, anche perché dimostra che la medicina generale Fimmg mantiene rispetto al tema vaccinazioni una posizione solida sia sul livello nazionale che locale, va fatto per la presa di posizione evidente nelle dichiarazioni di Filippo Anelli, vice segretario della Fimmg e autorevole presidente dell’Omceo di Bari, che sono state di monito al Governatore e di indirizzo ai medici sulla necessità di riportare la discussione sul tema vaccinazioni fuori dall'ambito di rappresentazione politica». Lo dichiara il segretario nazionale della Fimmg, Silvestro Scotti.
«Alla luce del nostro convincimento che adesso la discussione debba tornare ai medici e alla professione, unico modo per rafforzare il rapporto tra questa professione e i cittadini, abbiamo già richiesto un incontro su tale tema, insieme a Fimp, e ci è stato ad horas già fissato un appuntamento con il ministro Lorenzin, che vedremo domani mattina. È fondamentale che, dopo che la discussione politica si è conclusa con la determinazione di atti legislativi, ci sia la assunzione di ruolo e responsabilità della componente professionale e scientifica per trovare i giusti meccanismi per realizzare gli obiettivi di copertura voluti dalla legge e oggi anche auspicati da Emiliano. A questo scopo abbiamo anche già previsto una riunione del gruppo delle Società che lavorano per il Calendario della Vita (Fimmg, Fimp, Sip, Siti) per produrre le circolari per i professionisti che rispondano al “real life” delle attività che saranno richieste dai cittadini ai medici delle nostre aree, siano essi medici di famiglia, pediatri di famiglia, medici dei dipartimenti di prevenzione o distrettuali.
«Solo così potremmo recuperare un valore tipico dell'area professionale medica che è quello della presa in carico fiduciaria che rimane anche per i vaccini l'arma migliore soprattutto per non trasferire i contrasti che la politica rappresenta con posizioni estremizzate che poi alla fine si scaricheranno sui rapporti tra medici e pazienti, minando alle basi il nostro Ssn», conclude Scotti.
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