Lavoro e professione
Sibioc: «Esami clinici in crescita del 20% ogni anno, riorganizzare la rete dei laboratori»
di Marcello Ciaccio (presidente nazionale Sibioc)
Gli esami di laboratorio influenzano il 70% delle diagnosi mediche e quindi dei successivi trattamenti. La loro richiesta risulta in continuo aumento soprattutto da parte della medicina di base. Le stime indicano che l'incremento annuale delle prescrizioni, da parte di questo settore, può arrivare anche al 20%. Si pone, dunque, il problema della appropriatezza in base alla quale per qualsiasi prestazione ed esame il beneficio clinico del test deve sempre superare di un margine adeguato il rischio per il paziente.
Per “rischio” si intende la possibilità di ottenere risultati falsi positivi e/o falsi negativi in quanto nessun esame è infallibile. Inoltre, esiste il problema dei costi per l'intera collettività. Secondo gli ultimi dati il budget per la medicina di laboratorio è inferiore al 2% della spesa sanitaria complessiva. Il vero problema sono le ricadute economiche degli esami inappropriati. Un risultato falsamente positivo può infatti portare a tutta una serie di successivi esami sofisticati, ulteriori visite specialistiche o terapie inutili. Sono questi i costi indiretti che pesano sul nostro sistema sanitario nazionale. Molti di questi test superflui sono indotti dalla medicina difensiva. Il disegno di legge sul rischio professionale, che recentemente è stato approvato dal Senato, potrà ridurre il ricorso ad esami prescritti solo per evitare una denuncia da parte di pazienti o loro famigliari. Per promuovere l'appropriatezza dei test diagnostici è necessario coinvolgere tutti gli “attori”, incluso il medico di laboratorio.
Uno dei principali obiettivi della Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica (SIBioC) per il 2017 è la riorganizzazione dei laboratori clinici italiani che deve tener conto di alcune caratteristiche sia generali che locali. Innanzitutto, bisogna far sì che le diverse strutture abbiano le strumentazioni necessarie per quel determinato territorio e la popolazione che vi risiede. Inoltre, è necessario fare in modo che solo in pochi laboratori ci siano le strumentazioni e siano svolte le attività di secondo e terzo livello (cioè quelle specialistiche e ultra specialistiche). Le indagini sofisticate, relative per esempio alla genetica molecolare, non dovrebbero essere eseguite in tutti gli ospedali ma solo in alcuni centri altamente specializzati. Esistono su tutto il territorio nazionale centri importanti dove sono disponibili strumentazioni per attività specialistiche e ultra specialistiche.
Sebbene le Regioni del Sud siano più penalizzate rispetto a quelle del Centro-Nord, anche nel Mezzogiorno sono attivi centri dove si svolgono esami di genetica molecolare di assoluta eccellenza. La nostra proposta è collaborare con le Istituzioni competenti per un'efficace e duratura riorganizzazione della medicina di laboratorio. L'approvazione dei nuovi Lea è un fatto positivo che la nostra società scientifica, così come gran parte del mondo della Medicina italiana, aspettava da anni. La riprogrammazione e riorganizzazione della Medicina di Laboratorio dovrà, ovviamente, tenere conto del recente provvedimento. I Lea sono molto importanti anche per l'appropriatezza prescrittiva perché normano le prestazioni analitiche da considerare essenziali. Su quest'ultime è necessario discutere ed emanare delle linee guida e documenti di consenso che tengano conto dell'appropriata prescrizione. Vi è, infine, la necessità da parte del Ministero della Salute di portare a termine i Pdta (percorsi diagnostici terapeutici assistenziali) che devono essere recepiti dalle singole Regioni.
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