Lavoro e professione
Giornata mondiale Ingegneria clinica: “insieme” per la sicurezza dei pazienti e del sistema delle cure
di Lorenzo Leogrande (presidenteAssociazione Italiana Ingegneri Clinici Aiic)
Con un’impostazione insolita e crediamo efficace, gli ingegneri clinici di tutto il mondo “celebrano” oggi la loro prima Giornata mondiale - il Global Ce Day. Abbiamo scelto - uso il “noi” in quanto l'Associazione italiana ingegneri clinici è stata tra le prime promotrici dell'evento - di farlo con una diretta televisiva on-line di 24 ore che permetta a noi e all'intero settore della sanità di incontrarci, di conoscerci, di dialogare.
Dalle prime luci del giorno, quando i colleghi di Pechino hanno iniziato la loro presentazione, fino a notte fonda, momento in cui interverranno gli specialisti canadesi, tutta l'ingegneria clinica desidera contribuire a un giro del mondo delle tecnologie sanitarie più performanti e affidabili, entrando nei reparti ad alta tecnologia degli ospedali di Londra e Sidney, Miami e Buenos Aires.
In pratica connettendosi alla url del Global CE Day (http://global.icehtmc.com/globalceday) chiunque può interagire all'interno di un evento digitale che segna una pietra miliare nell'ingegneria clinica, un settore in crescita vertiginosa, ambito professionale che solamente 30anni fa era inesistente (la nascita dell'Acce, American Council of Clinical Engeenering nasce negli Usa nel 1989, per intuizione di David Yadin, che anche oggi è il promotore del primo CE Day) e che oggi conta oltre 50mila professionisti in tutto il mondo.
Perchè questa occasione segna un punto di svolta nella nostra professione? Per due motivi: da un lato perchè è chiaro - e il patrocinio dato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità va in questa direzione - che non c'è buona sanità senza un governo diretto, consapevole, preparato e organico delle tecnologie per la salute e dei processi che le coinvolgono. Questo è ancor più evidente se si pensa che anche nazioni forse non particolarmente all'avanguardia dal punto di vista tecnologico - penso alla Nigeria o all'Uganda - interverranno oggi nella nostra diretta per comunicare quanto i loro cittadini e i loro sistemi di cura si attendano dal contributo strutturato degli ingegneri clinici.
Dall'altro - e questo ragionamento è connesso strettamente con il precedente - perchè è sempre più evidente che la sicurezza dei pazienti passa da reti tecnologico-informatiche e da apparecchiature diagnostiche ed elettromedicali assolutamente affidabili. La qualità della sanità sul piano internazionale passa da una relazione virtuosa che lega questi quattro poli valoriali: Farmaci efficaci, operatori sanitari preparati, strutture efficienti, tecnologie affidabili. Ognuno di questi poli ha un compito; se un solo di questi valori di riferimento viene meno, ne risente drammaticamente tutta la filiera della cura.
Il ruolo dell'ingegneria clinica in questo quadro viene dunque ben delineato come competenza imprescindibile e strumento di sicurezza ed equilibrio di tutta la filiera della cura e dell'assistenza.Oggi, quindi, alla luce di queste considerazioni gli ingegneri clinici di tutto il mondo si stanno guardando in faccia, si confrontano e comunicano best practice organizzative e assistenziali. “Insieme possiamo fare meglio” è lo slogan che abbiamo deciso di lanciare a partire da questo 21 ottobre. Dove “insieme” sta a significare “ognuno svolga il suo ruolo al massimo grado delle sue competenze”. È una sfida per noi. E vuole essere una proposta per tutti.
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