Lavoro e professione

Telefisco Sole 24 ore/Dallo spesometro più forza alle banche dati

di Giovanni Parente

Incrocio dei dati grazie allo spesometro. Rilascio anticipato di quattro mesi degli studi di settore 2016 e ampia revisione dello strumento nel 2017. Risultato da recupero dell'evasione che sarà superiore ai 14,2 miliardi dello scorso anno. Patent box a quota 4.400 istanze, che nel 42% dei casi riguardano imprese di minori dimensioni (fatturato fino a 10 milioni di euro). Sono alcune delle indicazioni arrivate dalla direttrice delle Entrate, Rossella Orlandi, nel corso del suo intervento a Telefisco 2016, il convegno annuale del Sole 24 giunto ieri alla 25esima edizione.

Orlandi ha toccato anche la questione delle multinazionali nel mirino del fisco italiano, precisando che «con Apple non c'è stato alcun accordo, non accetto la parola sconti, la società ha aderito al verbale», mentre su Google (a cui la Gdf ha notificato un processo verbale di constatazione) «non abbiamo ancora incontrato la società ma parlato con i colleghi nell'ambito di una valutazione di una materia così complessa, quindi non ho idea di cosa succederà». Ma andiamo con ordine.

Lo «spesometro evidenzia moltissime anomalie su cui stiamo lavorando per individuare situazioni di tipo frodatorio e continueremo nei prossimi mesi per far capire che non registrare fatture è un comportamento sciocco perché emerge dal confronto tra banche dati», ha messo in rilievo la direttrice sottolineando che si continuerà sulla strada dell'incrocio dei dati che finora ha portato a risultati anche con l'ausilio dello strumento delle «lettere». In tal senso ha ricordato il bilancio degli alert su dichiarazione Iva e 730 precompilato, che ha consentito rispettivamente a 47mila su 65mila e alla metà degli interessati alla precompilata di mettersi già in regola. «Anche sulle lettere relative agli studi di settore ci sono stati risultati positivi che stiamo elaborando e che hanno permesso di modificare la propria situazione».

Proprio sul capitolo studi di settore si registrano novità rilevanti in arrivo. Già oggi dovrebbero essere rilasciati i modelli 2016 con «un anticipo di 4 mesi rispetto agli altri anni e al tempo stesso metteremo in linea tutta la situazione statistica degli studi: reddito medio, congrui e non congrui per ogni studio». Ma l'attenzione è già proiettata al prossimo anno: «Nel 2017 prevediamo di diminuire almeno 10 studi di settore e elaborare un modello nuovo in un'ottica di semplificazione e di maggiore compliance per tutti». Una modifica a cui si accompagnerà l'eliminazione degli studi di settore per i professionisti annunciata nell'intervista al viceministro all'Economia, Luigi Casero. Annuncio che subito ha riscontrato il favore del presidente dei commercialisti Gerardo Longobardi («l'abolizione per i professionisti è in linea con le nostre richieste») che, però, ha respinto ogni trade off con obblighi sulla fattura elettronica: «L'estensione andrà a regime dal 2017 ma è attualmente prevista come falcoltativa e non obbligatoria». Longobardi ha espresso contrarietà anche sul nuovo regime dei termini di accertamento introdotto dall'ultima legge di Stabilità: «Oggi abbiamo un criterio indifferenziato: chi commette un reato tributario e chi è un contribuente onesto e corretto si trova nella stessa situazione con un allungamento da 4 a 5 anni e da 5 a 6 anni. Un'iniquità e spero ci sia un ripensamento del legislatore».

Tornando invece a Orlandi, la direttrice ha affermato anche come il recupero dall'evasione fiscale «nel 2015 sarà superiore all'anno precedente» quando era stato di 14,2 miliardi dopo i 13,1 miliardi del 2013. Un'affermazione a cui ha fatto seguito anche un tweet del premier, Matteo Renzi: «Il 2015 anno record nel recupero sull'evasione fiscale (quasi 15 miliardi di euro). Un abbraccio a chi ci definiva “filo-evasori!”».

Orlandi già proietta la sfida sul 2016: «Dobbiamo fare 500mila atti di accertamento per la voluntary disclosure. Inoltre c'è il patent box che è un'attività da fare one to one per 4.400 imprese. Ancora, le istanze di ruling raddoppiate. Noi ce la metteremo tutta e vedremo alla fine cosa riusciremo a fare». Proprio in relazione al patent box va ricordato come quasi 2mila istanze riguardino piccole imprese mentre sono 657 le richieste arrivate da aziende con più di 100 milioni di fatturato. A livello territoriale, invece, la maggior parte delle richieste arriva dal Nord: il 27% in Lombardia, il 17% in Veneto, il 15% in Emilia-Romagna e l'8% in Piemonte.


© RIPRODUZIONE RISERVATA