Lavoro e professione

Orari di lavoro in corsia, ecco i chiarimenti del Veneto

di Rosanna Magnano

Il lavoro del medico prestato in libera professione su richiesta dell’azienda sanitaria allo scopo di ridurre le liste d’attesa o di acquisire prestazioni aggiuntive vanno conteggiate all’interno del computo dell’orario di lavoro ( a differenza dell’intramoenia); le 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 vanno calcolate «dall’ora di inizio della prestazione lavorativa»; il periodo di reperibilità non è conteggiabile nell’orario di lavoro (a meno che la diponibilità non preveda la presenza del medico nel luogo di lavoro); le prestazioni a seguito di chiamata sospendono e non interrompono il periodo di riposo. Sono questi alcuni dei chiarimenti forniti da una circolare della Regione Veneto sul Dlgs 66/2003 che torna applicabile in Italia da 25 novembre prossimo. Si tratta del primo esempio di intervento regionale sulla materia.

E tra le novità più rilevanti c’è la semplificazione delle procedure per l’assunzione - nei limiti previsti dal turnover regionale e dei tetti di spesa stabiliti - di personale a tempo indeterminato ai fini del rispetto della durata del riposo giornaliero o per sostituire lavoratrici in maternità o personale in aspettativa. Per i profili del comparto del ruolo sanitario e per tutti gli operatori socio sanitari e gli operatori tecnici autisti di ambulanze le aziende possono assumere lavoratori senza necessità di ulteriori richieste o autorizzazioni. Le assunzioni di medici dovranno invece continuare a essere inserite «all’interno dei piani assunzioni trimestrali e saranno subordinate all’autorizzazione» dell’Area Sanità e sociale della Regione. Nelle more dell’autorizzazione e in assenza di alternative organizzative le azinde potranno comunque assumere dirigenti medici e sanitari o personale del comparto a tempo determinato e per un periodo non superiore a sei mesi.

«Riteniamo molto interessante questa circolare - commenta Adriano Benazzato, segretario regionale di Anaao Assomed - che nella sostanza fornisce risposte ufficiali, identiche in alcuni casi anche nei termini utilizzati, a quelle presenti nella recente circolare informativa della segreteria nazionale Anaao in materia. Le affermazioni presenti nella circolare nonché la sua tempestività, a nostro parere, sono un’ulteriore chiara manifestazione dell’elevata preoccupazione in merito agli argomenti in oggetto». Un atto tecnico importante, insomma, «che mantiene un profilo neutro e rispettoso del dettato legislativo».

Naturalmente la circolare non copre tutte le casistiche che si possono presentare che andranno chiarite con lo strumento della contrattazione nazionale. «L’emergenza in corsia resta tutta in piedi - continua Benazzato - e ci sono alcuni nodi che restano da sciogliere: ad esempio la sospensione del periodo di riposo in caso di pronta diponibilità dovrebbe avere un tetto massimo di tre ore. Se un chirurgo viene chiamato in sala operatoria e lavora otto ore mi pare chiaro che debba avere diritto a un periodo di riposo completo. Su questo aspetto servono chiarimenti». Tra gli altri punti oscuri, quella delle guardie durante i festivi durante le quali il medico lavora 12 ore, 4 in più rispetto alla normativa. «Quell 4 ore non possono essere regalate - sottolinea Benazzato - e vanno calcolate ai fini del computo del periodo di riposo». Infine la confusione continua a regnare sovrana sui turni mattina-notte o pomeriggio-notte, che di fatto non si potranno più fare. Insomma la materia è incandescente e si dovrà in ogni caso aspettare l’esito dell’incontro all’Aran previsto per 18 e il 19 novembre prossimi con le sigle sindacali della dirigenza medica e del comparto.


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