Lavoro e professione

Enpam: per la Corte dei Conti è necessario monitorare la gestione finanziaria

Alla vigilia delle elezioni per il rinnovo degli organi della Fondazione Enpam, previste per il 7 giugno, arriva la relazione della Corte dei Conti sull’andamento del bilancio. L’utile di esercizio nel 2013 si è attestato a 1,1 mld di euro, registrando una flessione del 10,6% rispetto all'anno precedente (1,3 mld di euro, +18,9% rispetto al 2011), . Il patrimonio netto ha raggiunto il valore di 15 mld di euro, risultando pari a 12 volte gli oneri pensionistici sostenuti nell'anno e, pertanto, più che sufficiente a coprire il valore della riserva legale prescritta (5 volte le pensioni in pagamento).
E' peggiorato, secondo la Corte, pur rimanendo abbondantemente superiore all'unità (1,78), il rapporto fra contributi e spese previdenziali. Appare in diminuzione anche il rapporto fra il numero complessivo degli iscritti e il numero delle pensioni erogate.

Il trend della gestione finanziaria
Per quanto riguarda la gestione finanziaria, a fine 2013 «la Fondazione - afferma la Corte dei conti - risulta ancora fortemente esposta sul mercato dei titoli strutturati: si tratta di 63 titoli acquistati fra il 2001 ed il 2009 ad un costo complessivo di 2,372 mld di euro e del valore attuale stimato in 2,302 mld di euro. Nei prossimi quattro anni scadranno titoli della specie per 1,4 mld, e quindi l'esposizione della Fondazione in questo comparto andrà a ridursi». Sebbene si tratti di conseguenze di scelte compiute in passato, e sebbene l'esposizione della Fondazione su questo mercato si stia ridimensionando, la Corte dei Conti ha ribadito «la necessità che la gestione finanziaria venga attentamente monitorata e che le scelte contemperino la ricerca della redditività con la sicurezza dell'investimento, in coerenza con le finalità istituzionali della Fondazione».

Gli effetti della riforma
Nel corso del 2012 la Fondazione ha approvato sostanziali modifiche ai regolamenti relativi ai fondi di previdenza e la riforma, entrata in vigore il 1° gennaio 2013, ha interessato tutti i parametri rilevanti della gestione previdenziale. «Il bilancio tecnico predisposto dalla Fondazione che incorpora gli effetti della riforma - sottolinea la Corte - prevede che per tutti i cinquanta anni di previsione il saldo totale, comprensivo del rendimento del patrimonio, si mantenga positivo; conseguentemente, il patrimonio complessivo risulterebbe sempre
sufficiente a coprire la riserva legale».
Anche il saldo previdenziale migliorerebbe, in tutto l’intervallo considerato, rispetto alle precedenti proiezioni, assumendo valore negativo nel periodo 2027-2037 per poi tornare positivo fino alla fine del periodo di previsione, cioè fino al 2065.


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