In parlamento

Ddl bilancio/ Ok Camera a fiducia con 211 sì. Testo al Senato da lunedì 23 dicembre

di Radiocor Plus

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24 Esclusivo per Sanità24

L’Aula della Camera ha approvato con 211 voti favorevoli e 117 contrari, la questione di fiducia posta dal Governo sull’approvazione del Ddl bilancio, nel testo identico a quello licenziato dalla commissione Bilancio . L’Assemblea proseguirà ora l’esame del provvedimento, relativamente agli articoli riguardanti le tabelle e agli ordini del giorno. A partire dalle 20, circa, i deputati passeranno all’esame della Nota di variazione messa a punto dal Consiglio dei ministri convocato appositamente e alle dichiarazioni di voto finale, atteso per le 22,30. Il provvedimento passerà quindi al Senato per il via libera definitivo attualmente previsto dopo Natale.
Il valore della Manovra è stato indicato per il 2025, al momento della sua presentazione in Parlamento, in circa 30 miliardi. Impostato con l’obiettivo prioritario di sostenere i redditi medio-bassi e le famiglie, soprattutto grazie alla conferma strutturale del taglio del cuneo fiscale e dello schema a tre delle aliquote Irpef, al bonus-bebè e all’estensione, tra l’altro, dei benefici contributivi per le mamme lavoratrici, il Ddl bilancio si è arricchito di una serie di novità rilevanti per il mondo delle imprese e del lavoro, come l’Ires premiale o la possibilità di andare in pensione a 64 anni (ma con 25 anni ’contributivi’ e la previdenza complementare).
Tra proposte di modifiche accolte e nuove misure introdotte, per circa 300 correzioni in gran parte frutto di riformulazioni dei relatori, emergono la scomparsa, rispetto al testo originario, della figura dei revisori del Mef nelle società che hanno ottenuto finanziamenti pubblici (saranno gli organi già esistenti a vigilare) e l’attenuazione della stretta su criptovalute, salirà al 33% ma dal 2026, e webtax (torna la soglia dei 750 milioni di fatturato). In tutti e tre i casi la spinta alla rivisitazione delle norme è arrivata direttamente da settori della maggioranza. Così come è stata accettata la richiesta, avanzata tra gli altri dall’Anci, di mitigare il blocco del turnover nella Pa: il vincolo alle nuove assunzioni è saltato per Enti loali e Camere di Commercio. L’ampia serie di interventi di carattere infrastrutturali (tra questi un miliardo alla Tav e il finanziamento della Sibari-Catanzaro) fa registrare la rimodulazione del quadro finanziario del Ponte sullo Stretto con un aumento delle risorse in arrivo dal Fondo sviluppo e coesione a 3,8 miliardi, con un costo complessivo che supererà, secondo le stime attuali, i 12 miliardi. Sono quindi rientrati nella manovra i fondi per la Metro C di Roma.
Il Ddl interviene anche sulle concessioni delle reti elettriche. Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, sentita l’Arera e il ministero dell’Economia valuteranno i piani straordinari di investimento dei concessionari del servizio di distribuzione dell’energia elettrica E in caso di approvazione scatterà la rimodulazione delle concessioni in atto, ’per un periodo non superiore a venti anni”. Il nuovo meccanismo chiarisce, peraltro, che le eventuali maggiori entrate, “compatibilmente con gli obiettivi programmatici di finanza pubblica’ andranno ’prioritariamente alla riduzione dei costi energetici delle utenze domestiche e non domestiche”. Sempre in commissione Bilancio è stata votata l’autorizzazione al ministero delle Infrastrutture a sottoscrivere una nuova convenzione unica con l’Anas, con il conseguente adeguamento della concessione fino a 50 anni e l’incremento delle risorse per il contratto di programma in corso di 2,02 miliardi.
Il comparto dei trasporti fa peraltro registrare l’estensione, nell’ottica di lotta alle frodi Iva, del meccanismo del ’reverse charge’ nei contratti di appalto della movimentazione delle merci e logistica.
Il mondo delle imprese, oggetto di una serie di interventi sul piano degli investimenti, viene peraltro chiamato a sostenere parte delle coperture della Manovra (che destina, in particolare, circa 18 miliardi al pacchetto delle riduzioni del carico fiscale). È il caso del settore del credito, attraverso il differimento delle quote annuali di deduzione del 2025 e del 2026 (a fronte delle quali sono state iscritte imposte differite attive, la cosiddetta Dta) con un impatto stimato in circa 3,4 miliardi nel biennio. A queste si aggiunge la riduzione, dall’80% al 65%, della possibilità di compensare mediante perdite pregresse ed eccedenze Ace (e per il 2025 il dato scende al 54% per come ulteriore contributo richiesto per finanziare, con 400 milioni, l’Ires premiale. Mentre per le imprese assicurative è stato modificato il regime di versamento dell’imposta di bollo sulle comunicazioni finanziarie relative ai contratti di assicurazione sulla vita con contenuto finanziario, che dovrà essere effettuato annualmente e non più in un’unica soluzione alla scadenza del contratto.
Nel corso dell’esame del Ddl sono peraltro entrate nella Manovra una serie di semplificazioni al meccanismo di incentivazione Transizione 5.0, dal calcolo dei consumi energetici, alla possibilità di cumulo di altri incentivi nazionali e Ue, dal potenziamento dell’aiuto per i pannelli fotovoltaici all’innalzamento fino al 45% dell’aliquota per investimenti tra 2,5 e 10 milioni.
Inoltre, per favorire la quotazione delle Pmi viene prorogato per tre anni il credito d’imposta del 50 per cento delle spese di consulenza sostenute, mentre è sostanzialmente prorogata l’operatività del Fondo di garanzia, con la conferma della garanzia fino all’80% per prestiti destinati agli investimenti. Le spese destinate a Pmi innovative e startup potranno essere detratte, mentre il comparto delle micro e Pmi del Sud potranno ancora ricorrere a una versione ridotta (25%) della decontribuzione Sud. Il Ddl ripristina, quindi, 400 milioni per il fondo automotive, concede un bonus fino a 100 euro (200 rispettando il tetto Isee di 25mila euro). Mentre 50 milioni verranno destinati al Fondo per il pluralismo dell’informazione e l’editoria.
La Manovra innalza il livello del finanziamento del Servizio sanitario nazionale dai 136,5 miliardi del 2025 ai 141,3 miliardi del 2027. Nel corso dell’esame in Commissione sono stati peraltro approvati anche una serie di finanziamenti riguardati, oltre a borse di studio per specializzandi, screening tumorali e la cura e prevenzione dell’obesità.
Prosegue poi, anche nel 2025, il taglio dell’accisa sulla birra, che viene estesa anche ai birrifici indipendenti e non sottoposti a processi di ristorazione e microfiltrazione. Un organismo istituito al ministero dell’Agricoltura sarà quindi chiamato ad avanzare proposte transattive , con sconti su sanzioni e interessi, agli allevatori con l’obiettivo di chiudere il contenzioso tuttora in atto per le quote latte (la vicenda ha caratterizzato le campagne lattiere dal 1995 al 2009).



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