In parlamento

Liste d’attesa: le Regioni chiedono più coinvolgimento sulle decisioni e fondi adeguati

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24 Esclusivo per Sanità24

Un maggior coinvolgimento durante la scrittura dei provvedimenti normativi. E’ la richiesta delle Regioni al ministro della Salute avanzata dal presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e dal coordinatore della Commissione Salute delle Regioni, nonché assessore della Regione Emilia-Romagna, Raffele Donini, durante l’audizione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in Commissione Affari sociali del Senato. Le Regioni hanno lamentato anche l’assenza di risorse che incide sulla velocità con cui le liste di attesa vengono ridotte. “Il decreto sulle liste di attesa - ha detto Francesco Rocca - cerca di incidere sul fenomeno preoccupante, che investe tutte le Regioni, ma sicuramente con più risorse si poteva accelerare questo percorso”. Il presidente del Lazio si è detto anche preoccupato della legittimità costituzionale dell’articolo 2 del decreto sanità. “Alcune Regioni - ha sottolineato - hanno già anticipato il ricorso qualora dovesse essere confermato in questa formulazione. Penso che si possa trovare un punto di caduta”. In questa direzione “sono state già proposte alcune proposte emendative, che però non sono ancora state approvate in Conferenza delle Regioni, e le abbiamo mandate al ministero della Salute, dal quale attendiamo una risposta. Dalla Conferenza delle Regioni è emersa la necessità di chiedere in particolare al ministro della Salute Orazio Schillaci un maggiore coinvolgimento nella preparazione dei documenti, affinché si possa offrire un migliore contributo nella stesura dei testi ed evitare che poi, magari, possano arrivare degli emendamenti. Il ministro ci ha assicurato un maggiore coinvolgimento per il futuro, quindi siamo fiduciosi che si possa raffinare la capacità comunicativa della Conferenza con il ministero”.

“Il fatto che sia intervenuto il governo su un tema così importante come le liste d’attesa - ha aggiunto Raffaele Donini - certifica che questo problema, è il problema numero uno accanto a quello del finanziamento del sistema sanitario nazionale. E quindi il governo dovrebbe coinvolgerci tutti per capire come meglio affrontarlo. Il fatto che non siamo stati coinvolti nella stesura del decreto è un vulnus speriamo non accada più. Ci ha reso più difficile il tentativo di correggere il contenuto, sarebbe stato molto meglio farlo nascere insieme. Abbiamo apprezzato il fatto che il ministro Schillaci si sia dimostrato favorevole al recepimento di alcune osservazioni”.

All’audizione è intervenuta anche Annamaria Mancuso, presidente di Salute Donna ODV, coordinatrice del Gruppo “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere”, che ha proposto il lancio di un’APP collegata al ministero per segnalare eventuali sforamenti dei limiti massimi stabiliti per i tempi d’attesa, nonché di attivare l’intramoenia sono nelle strutture sanitarie senza liste d’attesa. “La risoluzione del problema delle liste d’attesa è complessa - ha detto - non può essere affrontata solo da questo decreto legge, ma dal complesso di misure che verranno messe in campo anche dai decreti attuativi e dalle disposizioni in parte già anticipate dalla bozza di Ddl”.


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