In parlamento

Schillaci alla Camera: al lavoro su nuovo Piano nazionale liste d’attesa. Poi: Governo abolirà tetto di spesa sulle assunzioni

di Radiocor Plus

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24 Esclusivo per Sanità24

«Ho istituito un tavolo di lavoro che ha come obiettivo un nuovo Piano nazionale delle liste d’attesa, che rappresenti uno strumento di indirizzo e di governo per le Regioni in tema di accesso alle prestazioni sanitarie e di gestione dei tempi e delle liste con un impegno comune su azioni complesse e articolate fondate sull’appropriatezza clinica, organizzativa e prescrittiva. Quanto ai sistemi Cup, anch’essi obiettivo del Piano nazionale di governo delle liste d’attesa 2024-2026, il monitoraggio annuale delle agende di collegamento di tutte le strutture pubbliche e private procede e si prevede che con questo nuovo piano debba essere realizzato con un collegamento diretto ai Cup regionali per ottenere dati oggettivi e tempestivi». Così il ministro della Salute Orazio Schillaci in risposta al Question Time alla Camera dei deputati, sul problema delle liste di attesa in ambito sanitario, con particolare riferimento all’assunzione di personale a tempo indeterminato e al potenziamento dei centri unici di prenotazione (Sportiello – M5S).
Contro le liste d’attesa con la legge 213 del 2023, ha ricordato tra le altre cose Schillaci, «abbiamo previsto un rifinanziamento dei piani operativi: le Regioni potranno utilizzare una quota non superiore allo 0,4% del livello di finanziamento indistinto, pari a un ammontare per il 2024 di 520 milioni di euro».
«La sanità - ha aggiunto il ministro - è ingolfata da anni di errata programmazione, da misure-tampone senza una strategia e da una frequente incapacità di spesa dei fondi da parte di molte Regioni. Questo governo ha aumentato i fondi per gli stipendi del personale e per abbattere le liste d’attesa, l’abolizione del tetto di spesa per le assunzioni sarà fatto da questo Governo; l’aumento di interventi a tutela della sicurezza del personale è di questo Governo; il blocco della vera provatizzazione ovvero dello scaldalo dei medici a gettone è i questo Governo. Così come la costituzione di un gruppo di lavoro di esperti per i protocolli da seguire sulle prestazioni e quindi sulle liste d’attesa. Non ci basiamo solo su casi gravi presi alla rinfusa ma cerchiamo soluzioni strutturali».


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