In parlamento
Schillaci: estendere fiscalità agevolata anche ai medici per favorirne il rimpatrio e il rientro nel Ssn
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“Non posso che concordare sull’opportunità che l’applicazione della disciplina degli incentivi previsti per i docenti e i ricercatori si estenda anche al personale medico. Questa circostanza potrebbe infatti costituire un possibile incentivo per il rientro dei professionisti nel nostro Ssn, in un momento particolamente critico, dopo una valutazione del Mef”. Così il ministro della Salute Orazio Schillaci, rispondendo al Question time alla Camera sulle iniziative atte a estendere l’applicabilità degli incentivi per docenti e ricercatori al personale medico, al fine di sopperire alla grave carenza di personale del Servizio sanitario nazionale.
“L’estensione degli incentivi fiscali, previsti per ‘cervelli in fuga’ che ritornano a lavorare e a vivere in Italia, anche a medici e infermieri che hanno deciso di lasciare il nostro Paese - sottolinea Annarita Patriarca (Forza Italia), componente dell’ufficio di presidenza della Camera dei deputati e membro della commissione Affari sociali, firmataria del Question time sulla “fuga dei cervelli” dall’Italia - è la strada giusta per affrontare la grave crisi della carenza di organici nella sanità. Ringrazio il ministro della Salute, Orazio Schillaci, per aver colto con sensibilità e attenzione questo tema sollevato nel mio ultimo question time alla Camera, e per aver condiviso la fattibilità di tale possibile soluzione”.
L’attuale regime, applicabile a docenti e ricercatori che si stabiliscono in Italia, ricorda Patriarca prevede uno sconto del 90% sull’imponibile Irpef “ e può essere certamente ampliato anche agli operatori sanitari che, nel tempo, hanno scelto di esercitare la professione in un Paese straniero, soprattutto in Medio Oriente. Parliamo, come ha ricordato il ministro Schillaci, di oltre 31mila professionisti in vent’anni. Donne e uomini che si sono formati nei nostri Atenei e che, per varie ragioni, legate alle prospettive di carriera e alle occasioni di crescita professionale, hanno portato altrove la loro competenza e la loro conoscenza”.
Il ministro della Salute ha risposto alla Camera oltre alle interrogazioni sulle iniziative volte ad estendere al personale medico gli incentivi fiscali previsti per il rimpatrio di docenti e ricercatori (Patriarca - FI-PPE) anche sulle iniziative volte al superamento delle permanenti criticità nel contenimento della brucellosi e della tubercolosi bovina e bufalina nel Sud Italia (Zinzi - Lega), nonché sulle iniziative urgenti volte a stanziare le risorse e ad acquisire l’intesa con la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome al fine di una effettiva attuazione della legge delega in materia di politiche in favore delle persone anziane (Faraone - IV-C-RE). z
Su brucellosi in campo ogni iniziativa, anche commissario nazionale
“Appare pienamente condivisa la necessità di arrestare questo fenomeno che rischia di danneggiare ormai da troppi anni l’economia del comparto, la credibilità dei sistemi regionali di controllo e la salute dei consumatori. E a tal fine, unitamente al ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, il dicastero da me diretto assicura tutte le iniziative di impulso e supporto all’azione del commissario straordinario nominato dalla Regione Campania per la completa attuazione del Piano regionale di eradicazione la cui legittimità è stata di recente ribadita dal Tar della Campania. Per questi obiettivi sarà possibile adottare tutte le iniziative necessarie, ivi inclusa la nomina di un commissario nazionale ’ad hoc’”.
In Conferenza delle Regioni la soluzione per attuazione legge sugli anziani
“L’impegno del mio dicastero e di tutti i ministeri proponenti e concertanti - ha detto Schillaci rispondendo alla terza interrogazione è trovare nella prossima sede politica della Conferenza delle Regioni una soluzione condivisa in grado di fornire risposta a tutti gli aspetti problematici sollevati. E in tal senso è già in corso, in sede di riunione tecnica della stessa Conferenza, l’esame con possibile delibazione in senso favorevole di gran parte degli emendamenti proposti dalle Regioni e dall’Anci”.
La legge n. 33 del 2023 in materia di politiche in favore delle persone anziane approvata ha delegato il Governo ad adottare un decreto legislativo in materia di politiche per l’invecchiamento attivo, promozione dell’inclusione sociale e prevenzione della fragilità, in materia di assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria per le persone anziane non autosufficienti, e in materia di politiche per la sostenibilità economica e la flessibilità dei servizi di cura e assistenza a lungo termine per le persone anziane e per le persone anziane non autosufficienti. “Lo schema di decreto legislativo - ha aggiunto Schillaci - predisposto a seguito di un intenso lavoro coordinato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali e dal ministero della Salute, in data 22 febbraio è stato esaminato in sede Conferenza unificata ai fini dell’acquisizione dell’intesa”. “Tale intesa, tuttavia - ha continuato Schillaci - non è stata raggiunta in quanto la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha segnalato la necessità di dotare il provvedimento di ulteriori risorse finanziarie aggiuntive e strutturali, ed ha inoltre rilevato che la proposta di limitare la platea dei beneficiari delle misure previste dal Titolo II alle persone che abbiano compiuto 70 anni, come stabilita all’articolo 40 dello schema di decreto legislativo, potrebbe comportare l’esclusione dall’assistenza delle persone anziane non autosufficienti con età compresa tra i 65 e 69 anni non ancora carico ai servizi attraverso il Fondo nazionale per le non autosufficienze. L’Anci, da parte sua, con ulteriori proposte emendative ha chiesto di rinviare la trattazione del provvedimento. Si è provveduto pertanto a convocare ulteriori incontri tecnici finalizzati ad affrontare detti aspetti e ad esaminare le proposte. Al riguardo - ha concluso il ministro - devo ricordare, come già annunciato dal presidente del Consiglio dei ministri in seno al Question time rivoltole in data 24 gennaio, che lo schema di decreto legislativo in questione prevede lo stanziamento di oltre 1 miliardo di euro per i primi 2 anni”.
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