In parlamento
Schillaci, oggi ricorso limitato agli equivalenti, contro "carenze" farmaci prescrivere principio attivo. Gemmato sui lavori del "tavolo" al ministero: «Cruciali comunicazione e trasparenza»
di Red. San.
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«Le difficoltà di approvvigionamento non emergono in molti casi dalla carenza di medicinali quanto da un limitato ricorso agli equivalenti, che pure sono ampiamente disponibili sul mercato. Proprio per ovviare a questo fenomeno è mia intenzione avviare ogni iniziativa finalizzata a promuovere la prescrizione del principio attivo in modo da consentire la diversificazione della domanda dei farmaci, ferma restando la proprietà terapeutica del singolo principio attivo ai fini della cura». Così il ministro della Salute Orazio Schillaci in risposta al question time sul tema della carenza di farmaci. «Si sono verificati problemi di approvvigionamento - ha aggiunto - in particolare su antinfiammatori, antinfluenzali e antibiotici ma questa difficoltà non sarebbe direttamente riconducibile alla carenza di medicinali, data l'alta disponibilità di medicinali equivalenti sul mercato». Schillaci ha poi detto che l'allarme mediatico ha già determinato una revisione della lista dei farmaci carenti che Aifa pubblica da ormai dieci anni, il che «ha portato a escludere farmaci di non significativa rilevanza», mentre «sono in corso iniziative informative e formative volte ad aumentare l'accesso agli equivalenti, ai prodotti galenici e ai farmaci di importazione».
Tra le risposte alla carenza di farmaci «è mia intenzione avviare il ricorso ove possibile a farmaci galenici che, preparati dal farmacista, rispondono alle esigenze del paziente garantendo la qualità del prodotto secondo le norme di 'buona preparazione'. Promuoverò le mappe delle farmacie che garantiscono la preparazione di questi farmaci attraverso un sistema di registrazione on line», ha detto il ministro Schillaci durante il question time, ricordando inoltre che i medicinali galenici e officinali sono comunque esclusi dall'esportazione.
Infine il ministro ha ricordato di aver convocato l'11 gennaio il tavolo di lavoro permamente sull'approvvigionamento dei farmaci «per definire la reale entità del fenomeno, ai fini di una comunicazione appropriata e corretta e per adottare le iniziative che nell'ambito europeo e internazionale siano finalizzate a garantire un adeguato approvvigionamento dei medicinali per la tutela del diritto alle cure». E proprio il 18 gennaio, giorno del Question time alla Camera, il "tavolo" è tornato a riunirsi. «Dopo la prima riunione della scorsa settimana, questo di oggi vuole essere un incontro ancora più operativo per individuare iniziative condivise a breve termine, circa le problematiche che determinano la carenza o l’indisponibilità di alcune tipologie di medicinali», ha dichiarato il sottosegretario, Marcello Gemmato, in apertura dei lavori. «Il tavolo, che per adesso ha un orizzonte temporale di un anno e focus sull’ approvvigionamento dei farmaci – ha continuato Gemmato – consoliderà un gruppo di lavoro permanente a carattere strategico per trattare tutte le tematiche riguardo l’accesso, la disponibilità e la sostenibilità del bene farmaco per i cittadini. Penso, ad esempio, alla possibilità di riportare strategicamente la produzione di principi attivi in Italia e alla possibilità di rendere sempre più attrattivo il nostro Paese in tema di ricerca e produzione di farmaci». Nel corso dell’incontro il tavolo - spiegano gli uffici del sottosegretario - ha messo in evidenza l’importanza della comunicazione tempestiva e trasparente nei confronti dei cittadini e di come sia cruciale, in tal senso, il dialogo tra professionisti sanitari e, in particolare, medici prescrittori e farmacisti. «Siamo molto contenti della presenza quest’oggi, a questo tavolo, anche dei medici di medicina generale – ha proseguito Gemmato -. Il loro ruolo è, infatti, importantissimo per sensibilizzare il cittadino circa le valide alternative terapeutiche e all’uso di farmaci equivalenti. Sappiamo, inoltre, quanto l’interazione tra medico e farmacista sia fondamentale per fornire al paziente alternative immediate in fase di prescrizione medica, da un lato, e di disponibilità in farmacia, dall’altro». Secondo i rappresentanti della filiera la situazione sarebbe già in miglioramento, "tuttavia convengono sulla importanza di una maggiore sensibilizzazione a un ricorso ai medicinali equivalenti, da promuovere con una campagna di comunicazione ad hoc", avvisa il ministero.
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