In parlamento
Il Sunshine Act è legge: più fiducia nel servizio sanitario e meno corruzione
24 Esclusivo per Sanità24
Via libera unanime e definitivo della commissione Affari Sociali in sede legislativa alla legge in materia di trasparenza dei rapporti tra imprese produttrici, soggetti che operano nel settore salute e organizzazioni sanitarie, il cosiddetto 'Sunshine act', di cui è primo firmatario Massimo Enrico Baroni, deputato di Alternativa. Il testo permette di monitorare i legami di interesse tra 290mila aziende sanitarie, un milione di operatori della salute e i vertici amministrativi.
"L’obiettivo di questa legge – spiega Baroni - è quello attuare la trasparenza e prevenire processi distorsivi, attraverso l'obbligo di dichiarazione su un sito internet del governo, consultabile da tutti i cittadini come registro pubblico telematico degli accordi che comportano benefici per chi opera nella sanità". L’obbligo di dichiarazione di un legame di interesse, chiarisce l’esponente di Alternativa "sarà esclusivamente in capo all’azienda, mentre l’operatore sanitario non avrà alcun tipo di adempimento".
"La trasparenza e la lotta alla corruzione sono da sempre due principi cardini su cui si basa l’azione politica del MoVimento 5 stelle - commentano le deputate e i deputati del MoVimento 5 stelle in commissione Affari sociali -. L’approvazione della legge sulla sanità trasparente, da noi fortemente voluta, è un grande traguardo nella direzione di un sistema sanitario sempre più efficiente e libero da condizionamenti".
"Grazie a questa norma - continuano - rendiamo trasparenti, attraverso l’istituzione di un registro pubblico, le erogazioni o i benefit che le imprese produttrici effettuano nei confronti dei soggetti o delle organizzazioni che operano nel settore della salute umana e veterinaria". La trasparenza aiuterà anche a prevenire i fenomeni corruttivi. "Non dobbiamo dimenticare - concludono - che il 5% del Fondo sanitario nazionale viene eroso dalla corruzione".
Il relatore della legge, Nicola Provenza (M5S), ricorda inoltre, che è stato introdotto il whistleblowing, come già avviene in altri ambiti della Pubblica amministrazione, "ossia la possibilità di segnalare dall'interno, con adeguate tutele, le condotte poste in essere in violazione del provvedimento all'esame".
Nel corso del precedente esame in Senato, in seconda lettura, sono state apportate alcune modifiche, ricorda il M5S, "talune necessarie e altre oggettivamente migliorative del testo, in linea generale condivisibili e che hanno mantenuto invariata l’impostazione del testo già approvato alla Camera".
In particolare si segnala:
- la pubblicità delle convenzioni tra sanitari/organizzazioni sanitarie e imprese produttrici, in aggiunta alle erogazioni e agli accordi;
-innalzamento del valore minimo o soglia dell’elargizione oltre la quale si attiva l’obbligo di trasparenza (per i singoli sanitari: quando il valore unitario della singola elargizione sia maggiore di 100 euro (anziché 50) e quando il valore complessivo annuale sia maggiore di 1.000 (anziché 500); per le organizzazioni sanitarie: quando abbiano un valore unitario maggiore di 1.000 euro (anziché 500 euro) o un valore complessivo annuo maggiore di 2.500 euro;
-in riferimento al registro pubblico telematico si precisa che la ricerca e l'estrazione delle comunicazioni, dei dati e degli atti avviene secondo gli standard degli open data;
-l’aggiornamento dell’autorizzazione di spesa necessaria per gli oneri correlati all’istituzione del registro della sanità trasparente;
-riformulazione della disposizione che assegna il 50 per cento dei proventi derivanti dalla riscossione delle sanzioni per il miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia delle attività di vigilanza svolte ai sensi del provvedimento in esame;-inserimento dell’invarianza finanziaria ad eccezione degli oneri previsti per il registro della sanità trasparente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA