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Pnrr/ Position paper dei diabetologi: potenziare l’assistenza territoriale post-Covid

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Potenziamento di centri multiprofessionali, integrazione con la medicina generale e telemedicina per un’assistenza di prossimità. Sono le direttrici individuate dall’Associazione medici diabetologi (AMD) e dalla Società italiana di diabetologia (SID) esposte oggi in audizione alla XII Commissione Igiene e Sanità del Senato. "È sulla base di questi obiettivi - spiegano le Società scientifiche della diabetologia italiana - è necessario incardinare il nuovo modello di gestione del diabete all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza". Le prime linee d’intervento riguardano la razionalizzazione della rete diabetologica "che necessita di un potenziamento e una ottimizzazione articolando 350-400 centri ciascuno dei quali possa assistere 15mila persone".

Il diabete colpisce quasi il 6% della popolazione italiana, generando costi pari a 9,93 miliardi di euro all’anno per il Ssn. A tal fine, le Società scientifiche hanno prodotto un position paper in 7 punti nel quale hanno raccolto i propri auspici per l’assistenza diabetologica che sortirà dall’impiego delle risorse del Pnrr.

Le prime linee d’intervento riguardano la razionalizzazione della rete diabetologica che necessita di un potenziamento e una ottimizzazione dei centri multi-professionali ospedalieri o territoriali, articolando 350-400 centri ciascuno dei quali possa assistere 15mila persone. Le seconde linee d’intervento sottolineano l’importanza dell’integrazione - a più livelli - dei professionisti sanitari, delle strutture sanitarie e dell’implementazione della telemedicina, per una vera assistenza di prossimità in grado di portare l’assistenza al malato cronico fuori dall’ospedale trasferendo così la cura il più vicino possibile al paziente.

“Oggi, a più di due anni dall’inizio della pandemia, siamo di fronte a una ripresa e a un nuovo cambiamento e le sfide legate alla gestione del diabete - e delle cronicità in generale - non potranno che giocarsi sul territorio - commenta Graziano Di Cianni, presidente AMD -. Le risorse del Pnrr rappresentano l’opportunità per rafforzare e ottimizzare la medicina di prossimità, ma l’obiettivo della diabetologia, che abbiamo cercato di sintetizzare nel position paper, è quello di potenziare ed efficientare l’attuale modello di gestione, senza rinunciare all’approccio multiprofessionale, garantito dall’assistenza specialistica del team diabetologico, e all’allargamento dell’accesso alla diagnosi e ai percorsi di cura omogeneo su tutto il territorio nazionale senza distinzioni a livello delle singole regioni, che può essere assicurato soltanto da un’architettura “a rete” del modello di presa in carico, all’interno della quale la Medicina generale è sempre più inclusa e operativa”.

L’iniziativa congiunta AMD-SID verrà inoltre portata all’attenzione durante il Simposio Congiunto AMD-SID su “Evoluzione dell’assistenza diabetologica in relazione al PNRR”, nell’ambito dei lavori dell’XI Convegno Nazionale di Fondazione AMD, in programma dal 19 al 21 maggio prossimi a Roma.

“Portare la cronicità fuori dall’ospedale, avvicinare l’assistenza all’assistito e sfruttare al meglio le infrastrutture telematiche sono gli indirizzi principali del PNRR relativi alle malattie croniche, delle quali il diabete è esempio paradigmatico” - commenta Agostino Consoli, presidente SID . Le proposte di AMD e SID vanno in questa direzione. Si propone infatti di organizzare tutti coloro che prestano assistenza al diabete in un numero adeguato di importanti strutture multi-professionali, prevedendo che il personale incardinato in queste strutture possa e debba anche, secondo una opportuna turnazione ed organizzazione, prestare assistenza presso le Case della Comunità, gli Ospedali di Comunità e le RSA. Il tutto favorito dall’utilizzo delle infrastrutture informatiche, che vanno implementate e potenziate, integrando i processi per migliorare la qualità dell’assistenza”.

La sintesi delle proposte raccolte nel position paper è stata posta, oltre che all’attenzione del Senato della Repubblica, anche della Camera dei Deputati, del ministero della Salute e della Conferenza delle regioni.


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