In parlamento

Via libera della Camera al Ddl Lorenzin

di Rosanna Magnano

Via libera dell'Aula della Camera al Ddl Lorenzin. Il testo, approvato a Montecitorio con 215 voti a favore, 114 contrari e 39 astenuti, passa ora al Senato per un ok definitivo che non dovrebbe trovare ostacoli, alla luce del lungo lavoro di concertazione condotto in commissione Affari sociali dal presidente Mario Marazziti. Contro hanno votato Fi, M5S, Fdi e Direzione Italia. Ad astenersi sono stati i gruppi di Si e Mdp. In mattinata l’ultima volata sull’articolo 4 approvato con alcuni emendamenti che hanno ammorbidito gli aspetti considerati più ostici dai camici bianchi, che con Fnomceo avevano sancito nelle ultime settimane un netto strappo contro il provvedimento.

Il testo è un omnibus della sanità che prevede una delega al Governo su un ampio ventaglio di materie. Intervenendo in modo importante sulle sperimentazioni cliniche dei medicinali a uso umano, introducendo la medicina di genere e più attenzione alla pediatria. Si stabilisce la brevettabilità dei risultati di ricerche non profit condotte in ambito pubblico (importante volano per partnership pubblico-privati) e una riforma della farraginosa macchina dei comitati etici, dimezzandone il numero e creando un Centro di coordinamento nazionale dei comitati etici territoriali presso l'Aifa. Il provvedimento rivede inoltre il funzionamento degli ordini professionali introducendo più trasparenza, turnover e parità di genere; inasprisce le pene per l'esercizio abusivo delle professioni sanitarie e ne riconosce di nuove (osteopati e chiropratici) introducendo una cornice aperta per il futuro, con la possibilità di presentare una richiesta anche da parte delle associazioni più rappresentative, una valutazione tecnica da parte del Consiglio superiore di sanità e tempi certi per il percorso.

«Finalmente dopo quattro anni questo ddl che porta il mio nome - dichiara la ministra della Salute Beatrice Lorenzin - è stato approvato anche alla Camera. È un ddl molto importante perché affronta alcune questioni vitali per la sanità ma anche per la ricerca scientifica nel nostro Paese”. Si affronta, ha spiegato, «la questione della sperimentazione clinica ma anche della medicina di genere e si affrontano temi molto sentiti che riguardano l'abusivismo sanitario. C'è anche il rafforzamento delle norme penali contro chi compie abusi nelle residenze di anziani o disabili». E poi «c'è una parte molto significativa del ddl che affronta dopo 70 anni la riorganizzazione degli ordini professionali e che riconosce nuove professioni sanitarie».

Oggi, ha detto, «siamo in dirittura finale, manca l'ultimo passaggio al Senato ma spero che tutto possa avvenire in serenità anche per poter dare prima della fine della Legislatura una serie di decreti attuativi molto attesi».

Marazziti: «Insieme alla legge sul Risk è una grande legge di riforma in sanità»
«La legge che approviamo oggi - ha affermato nella dichiarazione di voto di Montecitorio Mario Marazziti, relatore del disegno di legge e presidente della Commissione Affari Sociali - è una delle grandi leggi di riforma di questa legislatura in campo sanitario, insieme a quella sul rischio clinico. Una legge sulla Salute che tocca tutti i cittadini italiani e, direttamente, più di un milione di professionisti, fra professioni antiche e nuove».

«È un provvedimento atteso da molti anni - continua Marazziti - che produrrà miglioramenti decisivi nella nostra sanità. Mi riferisco, fra l'altro, alle sperimentazioni cliniche, alla brevettabilità della ricerca non profit, al sostegno alla ricerca pubblica, all'individuazione e istituzione delle nuove professioni sanitarie sulla base di criteri oggettivi, in tempi ragionevolmente certi, con istanza anche dal basso».

Melazzini (Aifa): «Ottima notizia per la ricerca, che ci allinea al resto d’Europa»
«Un’ottima notizia per il mondo della sanità e della ricerca», commenta il direttore generale dell'Aifa, Mario Melazzini. «Il provvedimento introduce delle novità fondamentali - continua Melazzini - attese da anni, che hanno il merito di allineare il Paese con il resto d'Europa e con le realtà più avanzate a livello mondiale in materia di sperimentazioni cliniche. La creazione di un centro di coordinamento dei comitati etici presso Aifa, la razionalizzazione e riduzione di quelli esistenti e l'introduzione di procedure standard sono elementi di assoluta innovazione. Con questa normativa si mettono a disposizione del sistema della ricerca pubblica e privata delle nuove armi per competere alla pari a livello internazionale e produrre ricerca di qualità sempre più elevata, creando valore aggiunto per i pazienti e per tutta la filiera della ricerca».


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