In parlamento
Federfarma: contrari al Ddl concorrenza, ora al lavoro per gestire un cambiamento epocale
«Oggi il provvedimento è legge, è inutile piangere sul latte versato e siamo già al lavoro per gestire questo cambiamento che sarà epocale per la farmacia italiana». Lo ha detto il presidente di Federfarma, Marco Cossolo, commentando il via libera al ddl concorrenza. «Quando siamo arrivati alla dirigenza di Federfarma, a fine maggio di quest’anno - ricorda - il Ddl aveva già alle spalle un lungo iter parlamentare e, a mio avviso, le conseguenze di un siffatto provvedimento erano state sottovalutate, nonostante i gridi di allarme di varie associazioni provinciali. Noi abbiamo subito motivato la nostra contrarietà al provvedimento cosi come era strutturato, senza vincoli, con una nota inviata ai parlamentari, ma ormai era tardi in quanto la discussione concernente le farmacie si era già conclusa e i giochi erano fatti».
Per Cossolo la farmacia «è stata trattata peggio di altre professioni per le quali sono stati inseriti alcuni vincoli mentre, ad esempio, nella compagine sociale della proprietà della farmacia non è stata prevista la presenza obbligatoria del farmacista, neppure in quota di minoranza. Di fatto questo provvedimento si configura come un nuovo provvedimento contro la farmacia e contro i suoi utenti, sulla scia dei molti che si sono succeduti in questi anni».
«Per gestire il cambiamento e affrontare l’ingresso dei capitali è prioritario consolidare le aggregazioni già esistenti tra farmacie e le sinergie con le società di distribuzione del farmaco di proprietà dei farmacisti. Con la collaborazione di Federfarma Servizi – spiega Cossolo – stiamo progettando la realizzazione di una “rete delle reti” che possa mettere in connessione tra loro tutte le realtà aggregative di farmacie indipendenti attualmente presenti in Italia, per permettere loro di essere competitive sul mercato e confrontarsi con le società dei capitali».
L’obiettivo di Federfarma «è continuare a dare ai cittadini un servizio farmaceutico di qualità e, anzi, cogliere l’occasione per migliorarlo ulteriormente». «Al Governo chiediamo di controllare che a seguito del provvedimento, che di concorrenziale ha solo il nome e favorisce la concorrenza solo a parole - conclude Cossolo - non si creino situazioni di oligopolio, visto che la legge permetterebbe a sole 5 grandi società di impossessarsi di tutto il servizio farmaceutico e di guidarlo sulla base dei propri interessi economici più che delle necessità di salute della collettività».
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