In parlamento
Obbligo vaccinale a scuola, si parte con le modifiche. Alla Igiene e Sanità 300 emendamenti
di B.Gob.
Arrivare a una copertura totale, del 100%, ben al di sopra della soglia indicata dall’Organizzazione mondiale della sanità. Sarebbe questo il “sogno” della ministra della Salute Beatrice Lorenzin, intervenuta ieri in commissione Igiene e Sanità per un dibattito «sereno, franco ed equilibrato» sul Ddl di conversione del suo decreto che impone l’obbligo vaccinale per l’iscrizione a scuola, fino ai 16 anni.
Numero delle profilassi da mantenere come obbligatorie a regime, anagrafi vaccinali, farmacovigilanza, responsabilità genitoriale e snellimento delle procedure: questi i temi al centro del dibattito. Su cui Lorenzin ha promesso approfondimenti ulteriori: come quello sull’effettiva utilità dell’Haemophilus b quando viene somministrato oltre i 5 anni di età, e sul quale la ministra si sta confrontando con Aifa. Questi sono anche i temi al centro dei circa 300 emendamenti , la cui illustrazione comincerà domani. La via obbligata (il decreto legge scade il 6 agosto) è concludere l’esame a tappe forzate, per poi inviare il testo in Aula al Senato a inizio luglio.
In pistam tra le modifiche allo studio, c’è la possibilità di portare le vaccinazioni obbligatorie dalle 12 previste dal decreto a nove (quindi eliminarne tre) e di recepire la proposta delle Regioni, che prevede l’invio delle liste di tutti gli iscritti a scuola da parte dei presidi alle Asl, che a loro volta “spunterebbero” sulla base delle proprie anagrafi i nomi degli inadempienti e provvederebbero a chiamarli per un primo colloquio. Ma si valuta anche una partenza più soft del periodo transitorio, comunque previsto dal decreto legge: nel primo anno si partirebbe solo con l’obbligo per il morbillo. Oppure, altra ipotesi, si farebbe slittare l’intero impianto di un anno, per consentire ad Asl, presidi e famiglie di adeguarsi. O ancora, si potrebbe cominciare con l’imporre l’obbligo solo da nidi e materne. Con ogni probabilità sarà potenziata la funzione di farmacovigilanza: su questo punto la stessa ministra ha mostrato già un’apertura.
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