In parlamento
Dopo di noi, via all’esame del Senato: agevolazioni fiscali e trust sotto la lente
di Lucilla Vazza
Con il via libera di un mese fa a Montecitorio, il testo del disegno di legge sul “dopo di noi” (n. 2232) riprende il suo iter in Senato alla commissione Lavoro e previdenza sociale, presieduta da Maurizio Sacconi (Ncd). Sono diversi i punti su cui i senatori dovranno concentrare l’attenzione per migliorare e rendere pienamente sostenibile il provvedimento. A partire dal complesso pacchetto delle agevolazioni fiscali e delle specificazioni sui progetti che dovranno accompagnare la vita della persona disabile rimasta sola.
La stessa relatrice, Annamaria Parente del Pd, nel proporre l’adozione del ddl 2232 al Senato ha sottolineato di vincolare e finalizzare le agevolazioni relative alle polizze assicurative (previste all’articolo 5), valutando l’opportunità di introdurre soluzioni ad hoc per le persone affette da disabilità. E non mancano anche i rilievi riferiti all’istituto del trust,dove sarà necessario intervenire sui profili giuridici e fiscali legati ai vincoli di destinazione, in modo da ampliare la platea dei possibili beneficiari con soluzioni alternative al trust stesso previste dall’articolo 2645-ter del codice civile.
L a norma infatti prevede che mediante atto pubblico, determinati beni immobili e mobili registrati possono essere destinati «alla realizzazione di interessi meritevoli di tutela» per una durata non superiore a novant'anni o per la durata della vita della persona fisica beneficiaria.
Per questo nella legge del Dopo di noi dovranno essere inserite ulteriori specificazioni dove venga rafforzata la finalità della deistituzionalizzazione della persona disabile, quando dovessero rimanere da soli.
Lo spirito della legge è quello di dare dignità e sostegno a soggetti in reale stato di bisogno. E per questo il presidente Sacconi ha spiegato che occorre tracciare un percorso ideale per favorire un livello di autosufficienza delle persone tale da consentire loro il massimo dell’autonomia possibile. Il cammino è appena iniziato, ci saranno le audizioni delle associazioni del terzo settore, oltre agli approfondimenti tecnici di tipo giuridico fiscale, ma si cercherà di fare presto. Anche se la volontà annunciata all’indomani dell’approvazione alla Camera di finire entro Pasqua 2016, cioè fra venti giorni, sembra troppo ottimistica.
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