In parlamento
Farmaci, è tempo di liberalizzare la fascia C
di Giulia Grillo (deputato M5S)
Gentile Direttore,
ho letto con grande interesse la sua intervista alla dott.ssa Ornella Barra, vice presidente di Walgreens Boots Allianche, leader mondiale nella distribuzione dei farmaci.
C’è da apprezzare il tempismo con il quale la Barra dichiara che la sua azienda è pronta ad investire in Italia in modo «preponderante e pesante». Parole chiare e nette che appaiono come un esplicito avviso ai senatori della maggioranza che, dopo il passaggio alla Camera, stanno affrontando il Ddl Concorrenza: bisogna confermare la possibilità per le società di capitali di accedere alla proprietarie delle farmacie.
La sensazione è che alla rappresentante della Wba, come si usa dire, piaccia vincere facile. Provo a spiegarmi. proprio loro, che nel resto del mondo si devono confrontare con grandi catene di distribuzione e negozi tradizionali - in cui si possono acquistare farmaci ed altri prodotti in ambito sanitario - quando si tratta di liberalizzare il settore dei farmaci di fascia C qui in Italia si mostrano conservatori e per il mantenimento dello status quo. Almeno così interpreto la risposta della dott.ssa Barra alla sua ultima domanda.
Il Movimento 5 Stelle aveva presentato alla Camera alcuni emendamenti al Ddl Concorrenza sia riguardo l'ingresso delle società di capitali nelle farmacie che rispetto alla vendita dei farmaci di fascia C che preciso, sarebbe dovuta avvenire sempre alla presenza di un farmacista. In proposito ricordo che il Governo ha accolto un mio Ordine del giorno riguardo l'immediata immissione in commercio dei farmaci equivalenti all'indomani della scadenza del brevetto (anche ieri il Presidente dell'Agcm Pitruzzella, in audizione alla Commissione Industria del Senato, ha auspicato l'introduzione della norma nel testo del Ddl).
Su questo aspetto anche noi vorremmo lanciare un avviso ai colleghi del Senato: cambiate la legge, liberalizzate il settore dei farmaci di fascia C ed introducete quello che viene definito patent linkage. Su quest'ultimo punto, nella discussione al Senato del Ddl Concorrenza presenteremo un apposito emendamento. Proprio grazie all'intervista da voi pubblicata appare chiaro come l'ingresso sul mercato di giganti quali la Wba rendono del tutto anacronistica la scelta del Governo di non liberalizzare un settore che potrebbe portare a un'effettiva competitività, a tutto vantaggio dei cittadini come dimostrato anche da un documento a firma Nicola Salerno pubblicato recentemente proprio sul suo giornale.
Mi soffermo su un ultimo aspetto. Il Patto della Salute aveva previsto, nell'ambito di quella che è stata definita “Farmacia dei servizi”, una serie di iniziative volte alla promozione della salute ed alla diffusione di corretti stili di vita. Nell'intervista alla dott.ssa Barra di questo aspetto non vi è traccia. Spero che in futuro questo tema, di grande importanza, venga ripreso e affrontato.
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