Imprese e mercato

Ddl Bilancio/ Farmindustria: servono profonde modifiche e alzare il tetto di spesa dello 0,55%

S
24 Esclusivo per Sanità24

“Chi genera valore e innovazione non dovrebbe essere penalizzato, eppure incredibilmente sta accadendo con un finanziamento della spesa farmaceutica sottostimato e di conseguenza con l’aumento del payback a carico delle aziende”. Lo afferma il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, chiedendo che “la manovra venga profondamente modificata, con l’incremento del tetto di spesa farmaceutica per gli acquisti diretti, aumentandolo dello 0,55% per stabilizzare un payback diventato insostenibile”. “Continuare ad imporre l’onere dei payback, pari a 2,4 miliardi nel 2025 tra ripiano sugli acquisti diretti - sottolinea - e 1,83% sulla convenzionata, che equivale ad una vera e propria tassa aggiuntiva, è la strada ’giusta’ per affossare l’industria farmaceutica”. Per Cattani, inoltre, “l’abrogazione dell’articolo 57 assume un valore altrettanto prioritario. Nella manovra infatti si sottraggono - per meri interessi corporativi - risorse ad un’industria che, nonostante costi aumentati del 30% dal 2021, offre ricerca e cure, crea occupazione qualificata, contribuisce al Pil per circa il 2% e ha un saldo estero da record, come secondo settore manufatturiero”.

Per Cattani questa scelta “di favorire i servizi a scapito delle imprese risulta incomprensibile e inaccettabile per il sistema industriale, andando a deprimere le prospettive di crescita economica e sociale che l’industria farmaceutica offre all’Italia, all’Europa e al mondo. Esponendoci ancora di più a rischi di carenze di farmaci”.
“Non disturbare chi vuole lavorare e produrre ricchezza, ha ricordato all’inizio del suo mandato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni - conclude Cattani -. È un concetto che è nel nostro Dna e che il governo deve dimostrare nei fatti. Chiediamo di fare la nostra parte senza ulteriori oneri derivanti dall’incremento del payback e dagli effetti dell’articolo 57 che rappresenterebbero solo una sconfitta per la Nazione, per le nostre imprese e per i cittadini”.


© RIPRODUZIONE RISERVATA