Imprese e mercato

Farmaceutica: Iqvia, da uso biosimilari 1,6 mld risparmi in Italia nel 2022

di Radiocor Plus

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’L’utilizzo dei biosimilari in Italia ha generato un risparmio di circa 1,6 miliardi di euro nell’anno 2022, a fronte di un volume di giornate di terapia pressoché stabile. I farmaci biosimilari, consentono di raggiungere un migliore equilibrio di costo-efficacia per il Servizio sanitario nazionale, che può così liberare risorse da riservare alla crescente domanda di cura e all’uso di farmaci innovativi». Così Antonella Levante, Senior vice president e general manager Italia e Grecia di Iqvia, che in collaborazione con Egualia ha pubblicato un white paper intitolato ’Valore dei biosimilari, sostenibilità del sistema e prospettive future’.
Lo studio dimostra che il 40% del totale della spesa farmaceutica europea è costituito da farmaci biologici per trattamenti in campo oncologico, immunologico, ematologico, cardiovascolare, neurologico e oftalmico. Ma è anche grazie all’immissione sul mercato dei farmaci biosimilari, farmaci autorizzati dall’Ema per garantirne l’intercambiabilità con il farmaco biologico di riferimento già commercializzato nell’Ue, che secondo gli estensori del paper è aumentato il numero di pazienti che possono beneficiare di queste terapie. Secondo Iqvia, sin dal lancio del primo biosimilare il prezzo medio dei farmaci biologici è sceso mediamente del 78%. In tutte le aree terapeutiche interessate, i biosimilari hanno favorito l’accesso al trattamento a un numero sempre più ampio di pazienti. Questi hanno potuto così “beneficiare delle cure più appropriate, ottenendo risultati migliori e una superiore qualità della vita e consentendo un risparmio significativo per il Ssn”.


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