Imprese e mercato

Takeda presenta a Rieti il “sito produttivo del futuro” da 350 mln investiti in tecnologie innovative e impianti hi-tech. Urso: farmaceutica punta di diamante dell’export

di B. Gob.

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«Il nostro sito di Rieti in cinquant’anni si è trasformato da una piccola realtà provinciale a un’eccellenza a livello mondiale e questo ci riempie d’orgoglio perché è il risultato degli sforzi collettivi e della passione che hanno portato a questa realtà che contribuisce per il 64% all’export della provincia». Cosi Francesca Micheli GM di Takeda Italia, nel suo intervento di presentazione del nuovo ’gioiello’ italiano della casa farmaceutica giapponese, accanto alla realtà di Pisa, alla presenza dell’ambasciatore nipponico e del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. « Siamo orgogliosi di servire i nostri pazienti nel mondo - ha proseguito Micheli -: qui produciamo dei farmaci importantissimi perché destinati al trattamento di pazienti affetti da malattie rare, croniche e complesse per le quali molto spesso non esistono alternative di cura. La domanda di plasmaderivati nel mondo sta aumentando e per questo Takeda investe nel network e in particolare in Italia con questo piano annunciato nel 2021 da 350 milioni di euro che vanno nella direzione di espandere la nostra capacità produttiva per trattare sempre maggior numero di pazienti ma innovando così da restare competitivi. L’innovazione passa attraverso la trasformazione tecnologica e una migliore efficienza dei processi produttivi con la digitalizzazione e una migliore sostenibilità delle nostre operazioni, tanto che l’obiettivo - ha annunciato Micheli - è di raggiungere la Carbon Neutrality entro il 2035, cioè zero emissioni di gas serra dai nostri siti produttivi. Per questo abbiamo stanziato fondi importanti e stiamo attuando una trasformazione tecnologica che ci avvicina sempre più a questo obiettivo ambizioso. Questo stabilimento sta lavorando bene a fronte di una responsabilità importante: trattare il plasma umano che è prezioso perché ha un elevatissimo potere terapeutico ed è raro perché non può essere sintetizzato in laboratorio ma va donato e la finalizzazione del progetto che abbiamo annunciato oggi prevede un’ottimizzazione del flusso logistico del plasma da quando viene ricevuto a quando viene avviato alle prime fasi di lavorazione. Abbiamo inaugurato un gioiello di automazione e di digitalizzazione a partire dal nuovo magazzino freezer automatico per la ricezione e lo stoccaggio del plasma che attraverso un flusso diretto trasporta questa materia prima preziosa all’interno del reparto produttivo».

«La farmaceutica - ha dichiarato Urso - è diventata la punta di diamante della crescita dell’export italiano. Accanto a settori molto significativi del made in Italy come l’alimentazione, l’abbigliamento e l’arredo, la farmaceutica è il nuovo settore del made in Italy che cresce di più e traina le esportazioni. La farmaceutica è realizzata nel nostro paese da importanti imprese nazionali ma anche da grandi imprese internazionali che da lungo tempo e sempre più scelgono l’Italia come luogo in cui produrre in questa nuova competizione globale. Il prossimo anno - ha proseguito il ministro - organizzeremo un meeting annuale che poi diventerà annuale in cui il Governo incontrerà i più grandi investitori internazionali per illustrare loro le occasioni di investimento. Intanto per facilitare gli investimenti abbiamo già creato una mappa disponibile sul sito del ministero con oltre 200 siti potenzialmente ineterssanti per gli investitori internazionali in cui abbiamo individuato le tipologie di investimento, le potenzialità di incentivi, qual è l’ecosistema e la filiera produttiva in ambito locale».


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