Imprese e mercato

Cattani: difendere la proprietà intellettuale dagli attacchi in Europa e in Italia avanti con le riforme

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"Bisogna continuare a lavorare, come questo Governo sta facendo, per difendere la proprietà intellettuale. In Europa c'è in corso un attacco, ma noi vediamo come, in grande collaborazione e sinergia col Governo, si stia cercando di rimettere la palla al centro, perché non possiamo pensare di attirare talenti, competenze, innovazione lungo tutta la filiera se non abbiamo un patent forte come Stati Uniti, altri Paesi e altri distretti stanno facendo, altrimenti ci troveremo schiacciati rispetto anche a una dipendenza che noi oggi vediamo negli ingredienti attivi, come quella verso India e Cina". Lo afferma il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, all'evento 'Italia-Stati Uniti: Cooperazione internazionale sulle biotecnologie emergenti e scienze della vita', alla Farnesina, riflettendo su "cosa serve per rendere l'Italia e la collaborazione reciproca con gli Stati Uniti ancora più forte".

Cattani indica un altro importante passo da compiere, che è quello di "continuare quel viaggio di riforma dell'Agenzia italiana del farmaco che con grande coraggio il ministro Schillaci ha avviato, perché condiziona l'accesso e condiziona la capacità di dare farmaci, di attirare innovazione, ma soprattutto anche di complementare quell'altro aspetto dell'innovazione che è la sostenibilità industriale. Grandi classi di farmaci che hanno ampia diffusione, che sono salvavita e che per politiche folli e scellerate - sostiene il presidente di Farmindustria - sono state devalorizzate nei corsi dei decenni e questo espone a un rischio di carenze o di difficoltà produttive".

Per quanto riguarda la ricerca clinica, "registriamo con favore l'azione di recepimento del Regolamento europeo per andare nella direzione di aumentare la nostra competitività - sottolinea Cattani - : siamo terzi in Europa, quarti negli 'intention to invest' - ricorda - e quindi abbiamo il dovere di recuperare posizioni e indubbiamente l'aspetto legato al funding, alle risorse, il che significa apprezzamento per ciò che il Governo sta facendo in periodi difficili, di dare ossigeno al Fondo sanitario nazionale e andare a rimodulare la spesa farmaceutica. E questa è la direzione giusta dove continuare poi a lavorare su un aspetto estremamente cruciale che, negli anni '50, il presidente degli Stati Uniti Dwight Eisenhower aveva citato in maniera molto chiara: 'La forza competitiva di un Paese si misura nella forza della collaborazione tra il pubblico e il privato, nell'interesse del Paese, nell'interesse dei cittadini, nell'interesse dell'industria'. Questi non sono tabù - conclude il numero uno di Farmindustria - ma devono essere piani di collaborazione, che noi stiamo apprezzando, come ad esempio il tavolo Mimit-Salute per dare slancio agli strumenti di attrazione degli investimenti nel settore farmaceutico".


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