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Biotech: un asset strategico per l'Italia, Governo al lavoro per lanciare un Piano nazionale

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Rafforzare la cooperazione nel settore del biotech con gli Usa, nostro principale alleato mondiale con cui condividiamo i valori: a dirlo è il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in occasione della conferenza "Italia - Usa: cooperazione internazionale sulle biotecnologie emergenti e le scienze della vita" che si è svolta alla Farnesina. "Nella politica estera italiana abbiamo due stelle polari - ha continuato - : l'Europa e le relazioni transatlantiche. Gli Usa sono il nostro principale alleato nelle politiche mondiali ed è interesse dell'Italia avviare un dialogo sempre più stretto per nuove opportunità di cooperazione e finanziamento per consolidare le nostre relazioni politiche".

Dando il via ai lavori della prima conferenza di cooperazione tra i nostri due paesi sui temi del biotech, con la partecipazione dell'Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, Jack Markell, e dei ministri Bernini, Urso e Schillaci, Tajani ha anche aggiunto che gli Usa sono "un paese con il quale condividiamo i valori, come democrazia, libertà, e difendiamo diritti umani anche quando non è facile impegnarsi in questo momento".

Per supportare il settore, il governo sta lavorando a un Piano nazionale delle biotecnologie che potrebbe vedere la luce entro fine anno, ha annunciato il ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso. "Nel frattempo - ha aggiunto Urso - abbiamo migliorato la nostra capacità di attrazione di investimenti esteri con uno sportello unico dedicato agli investitori stranieri e un tutor dedicato. Già sono stati approvati i primi 7 progetti di investimenti esteri nel settore". Sono azioni apprezzate da buona parte del settore imprenditoriale presente alla conferenza.

Per il ministro della Salute, Orazio Schillaci, il settore del biotech, ossia le tecnologie applicate alle scienze della vita, ha conosciuto "un momento di grande vivacità tanto sotto il profilo della ricerca, quanto sotto quello della presenza di numerose e valide aziende". A testimoniarlo sono anche i numeri del biotech in Italia: un fatturato di oltre 250 miliardi, che ha attirato più di sei miliardi di investimenti dedicati in quasi 300 aziende. Un boom legato anche alla pandemia di Covid-19, che da un lato ha sensibilizzato sulla necessità di avere competenze biotecnologiche di alto livello e dall'altro ha reso possibile investimenti ingenti anche attraverso il Pnrr.


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