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Integratori: per mantenere lo stato di benessere oggi li utilizzano 8 italiani su 10 “over 65”

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L’invecchiamento è una delle principali sfide che la salute dovrà affrontare nel prossimo futuro. In particolare, nel nostro Paese che, secondo i dati Eurostat, è il più anziano d’Europa. In questo contesto, per riuscire a mantenere il proprio stato di salute e benessere, oltre a un’alimentazione equilibrata e a uno stile di vita sano e attivo, un aiuto importante - soprattutto in età avanzata - può essere fornito dall’uso appropriato di integratori alimentari. Lo sostiene Integratori & Salute, l’associazione che rappresenta il settore degli integratori alimentari in Italia e che fa parte di Unione Italiana Food.
“L’invecchiamento patologico e il rischio d’insorgenza delle malattie croniche legate all’età sono strettamente correlati alla disregolazione dei processi infiammatori. Tra le sostanze cruciali per la regolazione di questi processi ci sono gli acidi grassi essenziali, noti come Omega 3 - afferma Giovanni Scapagnini, professore di Nutrizione clinica presso l’Università degli Studi del Molise e vicepresidente della Società italiana di nutraceutica Sinut - . Adeguati livelli di Omega 3 sono fondamentali per mantenere in salute il nostro organismo e favorire un sano invecchiamento. Oltre al consolidato ruolo sulla salute del cuore e del cervello, questi acidi grassi danno origine a molecole che svolgono un ruolo centrale nel controllo dell'infiammazione. Gli Omega 3 sono essenziali, senza di essi non potremmo sopravvivere ma non siamo in grado di produrli e possiamo assumerli solo attraverso la dieta e l'integrazione. Approvvigionarsi di acidi grassi essenziali polinsaturi del tipo Omega 3, noti per i loro effetti benefici sulla salute, può contribuire, soprattutto in età avanzata, a gestire i processi infiammatori e a ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiache, o il diabete, o ancora malattie neurodegenerative e altre condizioni di rischio legate all'avanzare dell’età.”
Secondo un recente studio condotto dal Future Concept Lab e commissionato da Integratori & Salute, negli ultimi 12 mesi, l’83% degli italiani over 65 ha utilizzato almeno un integratore (di fronte a una media nazionale del 73%). In particolare, sono i supplementi per le ossa e per le articolazioni quelli più utilizzati nella terza età: vi ricorre il 43% degli over 65. Un dato quasi doppio rispetto alla media nazionale, che si attesta al 24%. Tra i più adoperati dalla silver generation, ci sono anche gli integratori per i problemi intestinali: ne fa uso 1 over 65 su 4 (25%, contro una media del 17%), e anche i supplementi per il benessere cardiovascolare, usati dal 17% (contro una media del 9%).
L’acquisto degli integratori da parte delle persone più avanti con l’età passa soprattutto attraverso i canali tradizionali. Gli over 65 si informano principalmente presso i professionisti della salute come medico e dietologo (58,6%) e oltre 8 su 10 (l’82%) acquistano i prodotti in farmacia o parafarmacia (la media nazionale è del 70%). Per il 63%, infine, l’integratore ‘del futuro’ dovrebbe essere assunto senz’acqua ed essere più facilmente deglutibile.
Negli ultimi mesi sono apparse numerose review che evidenziano come l’assunzione di vitamina D e B12 sia molto importante nella terza età.
“I problemi più comuni nella terza età ai quali gli integratori possono dare un aiuto concreto includono l'osteoporosi, la sarcopenia e i disturbi del sistema immunitario - ricorda Scapagnini -. Per quanto riguarda l’osteoporosi, gli integratori a base di calcio, vitamina D e altri minerali possono contribuire a mantenere una buona densità ossea e a ridurre il rischio di fratture. Riguardo alla sarcopenia (che è la perdita di massa e forza muscolare associate all'invecchiamento), gli integratori di proteine e aminoacidi - come la leucina - possono svolgere un ruolo importante nel preservare e migliorare la massa muscolare negli anziani, contribuendo a contrastarne i disturbi. È utile ricordare che dopo i 65 anni il fabbisogno giornaliero di proteine aumenta da 0,8 g/kg a 1,2 g/kg, e nel caso di malattie croniche si può arrivare fino 2 g/kg al giorno: quantitativi difficilmente presenti nell’alimentazione degli anziani. Per il sistema immunitario, oltre agli stessi aminoacidi, è la vitamina D ad avere un importante effetto benefico e la sua assunzione è particolarmente importante per gli anziani, che potrebbero manifestarne la carenza. Infine, anche la vitamina C è un antiossidante prezioso, che può sostenere il sistema immunitario e ridurre i processi infiammatori.”
Durante la terza età, anche i problemi di digestione e di mobilità intestinale possono influire negativamente sullo stato di salute.
“Il microbiota intestinale – spiega ancora Scapagnini – svolge un ruolo molto significativo nel processo di invecchiamento in salute. Un microbiota equilibrato e diversificato è associato a una migliore funzione intestinale, a una riduzione delle infiammazioni e a una serie di altri benefici per la propria vita. Al contrario, la disbiosi (ossia uno squilibrio del microbiota) può contribuire al deterioramento del processo di invecchiamento. In questo contesto, i probiotici - che sono microorganismi benefici per l'intestino - stanno assumendo un ruolo sempre più importante nella gestione dell'invecchiamento. La loro assunzione può favorire un equilibrio del microbiota intestinale, ridurre l'infiammazione e contribuire a una migliore salute generale”.


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