Imprese e mercato
Farmaci/ IQVIA, la spesa ospedaliera nel 2021 sfonderà tetto di 2-2,1 miliardi
di Radiocor Plus
24 Esclusivo per Sanità24
In base ai consumi di farmaci nel 2021 rilevati da IQVIA - il provider globale di dati, analisi, consulenza e tecnologie innovative in ambito sanitario e farmaceutico - la spesa farmaceutica per acquisti diretti (spesa ospedaliera) nel 2021 oltrepasserà nuovamente il tetto programmato per legge. Il tetto di spesa per l'acquisto diretto di farmaci era stato fissato a 9.242 milioni, 1.242 milioni in più rispetto al 2020. Questo, ricordano da IQVIA, è avvenuto grazie ai decreti firmati nel 2020 e nel 2021 per affrontare la pandemia, che hanno aumentato il finanziamento complessivo della sanità e cambiato l'attribuzione delle percentuali di finanziamento dedicate agli acquisti diretti (passate dal 6,89% al 7,85%, incluso lo 0,2% dedicato ai gas medicinali).
Secondo i calcoli di IQVIA, il disavanzo della spesa per acquisti diretti per farmaci sarà compreso tra i 2 e i 2,1 miliardi. Di questi la metà, cioè 1-1,05 miliardi, dovrà essere ripianata dalle aziende farmaceutiche. La restante parte sarà pagata dalle singole Regioni in base al loro superamento del budget assegnato. Sono esclusi da questo computo i farmaci innovativi e innovativi oncologici che fino a tutto il 2021 rientrano in due fondi separati da 500 milioni ciascuno.
«Nonostante l'aumento nel 2021 del tetto della spesa per acquisti diretti e l'unificazione dei due fondi per i farmaci innovativi in un unico fondo da un miliardo a partire dal 1 gennaio 2022 - commenta l'Ad IQVIA Italia Sergio Liberatore - la spesa farmaceutica rimane sotto-finanziata. È improprio fissare un tetto di spesa farmaceutica cosi' basso quando si sa che verrà sfondato per oltre due miliardi ed è pertanto importante che questo tema torni a essere una priorità della politica».Prosegue Liberatore: «Il progredire della scienza ha permesso di avere a disposizione farmaci innovativi più efficaci che permettono di curare patologie complesse e di prolungare la vita dei pazienti. Attualmente c’è una ricca pipeline di prodotti innovativi per patologie per cui non ci sono terapie attualmente (dall’oncologia all’Alzheimer, dalla distrofia muscolare alla broncopneumopatia cronica). Sarebbe importante allungare la durata del periodo di innovatività - che attualmente è fissata in tre anni - per i farmaci per i quali non siano disponibili alternative terapeutiche al momento della perdita dello status di innovatività. Purtroppo, appena questi prodotti perdono lo status di innovatività, incidono pesantemente sulla spesa corrente».
Si stima che nel 2021 la spesa per i farmaci innovativi oncologici possa essere superiore di qualche decina di milioni rispetto a quanto stanziato dal fondo. Pertanto, le aziende che producono questi prodotti dovranno ripianare la metà di questo sfondamento. La spesa per i prodotti innovativi non oncologici, invece, è ampiamente dentro il finanziamento ammontando a circa 270 milioni. A partire dal 2022 ci sarà un unico fondo per farmaci innovativi da un miliardo, che vedrà un incremento della dotazione finanziaria di 100 milioni per il 2022, 200 milioni per il 2023 e 300 milioni per il 2024. La spesa farmaceutica convenzionata (ricetta rossa) è prevista in decrescita dello 0,8% rimanendo all'interno dei tetti con un avanzo stimato tra i 500 e i 550 milioni.
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