Dal governo
Dl Covid/ Draghi, eliminate quasi tutte le restrizioni dei mesi passati. Speranza, Green pass e campagna vaccini hanno consentito tenuta e crescita del Paese
di Barbara Gobbi
24 Esclusivo per Sanità24
A dare l'annuncio è il capo del Governo: «A fine marzo terminerà lo stato di emergenza, per quella data scioglieremo il Cts, il cui lavoro non è finito, continuerà con l'Istituto superiore di sanità e il Consiglio superiore di sanità». Questa la premessa alle - tante - misure assunte con il decreto legge Covid varato dal Consiglio dei ministri il 17 marzo, dopo una Cabina di regia che ha indicato la direzione. Un testo che prevede un sostanziale ritorno alla normalità ma mantiene una serie di cautele, con buona pace della componente leghista del Governo che avrebbe eliminato del tutto obblighi vaccinali e certificazioni verdi. Intanto i ringraziamenti, in apertura, sono d'obbligo. «Anche a nome del governo, ringrazio il professor Locatelli e il professor Brusaferro e tutti i membri presenti e passati del Comitato tecnico scientifico. Se uno esamina la situazione di questi anni - ha continuato - il Cts ha dato un supporto straordinario a decisioni difficilissime prese da questo e dal precedente governo. Ha dato il supporto psicologico per dire che le decisioni erano prese con il sostegno della scienza, non sulla base di sensazioni. Questo per chi prende decisioni è essenziale», ha affermato Draghi. Ma da ringraziare, spiegano sia il premier sia il ministro Speranza che con lui ha illustrato il provvedimento e cui a sua volta è stata riconosciuto da Draghi di aver «attraversato una prova credo straordinaria anche dal punto di vista psicologico», sono tanti: il generale Figliuolo, che con il Cts cederà il passo, i sanitari e i volontari, le Regioni con cui «il rapporto è stato perfetto», il «precedente Governo» che si è trovato ad affrontare la novità pandemia senza vaccini. E gli italiani che hanno dimostrato, contrariamente a come li si dipinge, «grande senso civico e disciplina con punte di vaccinazione tra le più alte in Europa. Grazie ai vaccini sono state evitate 80mila morti soltanto nel 2021, secondo i dati dell'Istituto superiore di sanità».
«L'obiettivo del governo» nei mesi scorsi «era il ritorno alla normalità. Bene, credo che i provvedimenti approvati oggi riconoscano che questo ormai è uno stato a cui siamo arrivati: sono provvedimenti importanti, che eliminano alcune restrizioni, in effetti quasi tutte», ha avvisato Draghi. «Con il Consiglio dei ministri di oggi abbiamo fatto passi fondamentali verso la riapertura, naturalmente guardiamo con attenzione all'andamento della curva epidemica, pronti ad adattare tutto il nostro apparato, anche in senso più espansivo se è il caso», ha precisato.
Intanto, certificato verde e campagna vaccini sono riconosciuti come i due maggiori fattori di successo: «Il Green pass ha consentito la crescita 2021 - ha affermato il premier - ci ha permesso di riprendere l'economia. Proprio con il green pass l'anno scorso l'economia italiana è cresciuta del 6,5 per cento». Mentre interpellato sul tema e sui malumori espressi dai ministri leghisti (ma il decreto è stato approvato all'unanimità), Speranza ha spiegato che «il Servizio sanitario è un elemento di tenuta del Paese: senza un Ssn così forte, senza il Green pass e la campagna vaccinale arrivata a oltre il 90% di copertura, non ci sarebbe stata la crescita del 6,5% del Pil ed per questo che è sempre inopportuno mettere in contrapposizione la ripartenza economica con le misure sanitarie. Oggi con questo provvedimento facciamo una scelta di gradualità e di apertura che ci consente di guardare complessivamente con fiducia al futuro».
Il primo annuncio che dà il ministro, nel merito, è l'addio al sistema delle fasce-colore, già parzialmente avviato: «Con le misure assunte oggi superiamo definitivamente il sistema a colori per fasce di rischio che ci ha accompagnato per mesi anche se il monitoraggio dell'epidemia resterà fondamentale. Ma non sarà più connesso alle ordinanze del venerdì». Poi, superiamo le quarantene per contatto per tutti gli italiani - aggiunge - e resterà in isolamento solo chi è positivo al virus, scelta che ha un impatto soprattutto nelle scuole dove dal 1mo aprile andrà a casa solo chi è positivo. L'obbligo vaccinale resta - spiega - ma la sospensione da lavoro per mancata vaccinazione non avverrà più, gli over 50 non dovranno più avere il green pass rafforzato, fino al 30 aprile basterà la versione-base. La sospensione dal lavoro resta solo per una fascia - precisa poi -: il personale sanitario, sociosanitario e delle Rsa», che per tutto il 2022 sarà tenuto a vaccinarsi. Mentre sul Green pass - dice - «è previsto un allentamento in due step: dal 1mo aprile per i luoghi all'aperto e dal 1 maggio per i luoghi al chiuso». E «con questo provvedimento manteniamo l'obbligo di mascherine al chiuso fino al 30 aprile, poi il governo valuterà di volta in volta le misure necessarie ma per il momento questa misura nei luoghi di lavoro resta prevista».
E a domanda risponde: «In questo momento non ci sono evidenze scientifiche che portino a dire "quarta dose per tutti". Siamo partiti con la somministrazione per gli immunocompromessi e in queste ore stiamo ipotizzando la quarta dose anche per le fasce di età più avanzate, anche se questo tema va ancora valutato. In ogni caso mi sono confrontato con il commissario Figliuolo e le dosi ci sono, non avremmo problemi a somministrarle a tutti».
Poi, in serata, in post del ministro su Facebook: «Oggi abbiamo deliberato in Cdm di non rinnovare lo stato di emergenza e abbiamo costruito un percorso per le prossime settimane.
È merito di una straordinaria campagna vaccinale e della grande attenzione dimostrata dagli italiani. Possiamo ora guardare con fiducia a una fase nuova.
Ancora una volta il mio Grazie più grande va alle donne e agli uomini del Servizio Sanitario Nazionale».
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