Imprese e mercato
Università di Ferrara e Istituto Ganassini, partnership pubblico-privato sull'acido ialuronico
di Stefano Manfredini *
24 Esclusivo per Sanità24
Il progetto nato dalla collaborazione tra Istituto Ganassini e l’Università di Ferrara - Dipartimento di Scienze della vita e biotecnologie - ha portato alla sintesi di un nuovo principio attivo costituito da acido ialuronico e aminoacidi. L’acido ialuronico, un bio-polimero con proprietà biologiche uniche che ha acquisito grande interesse nel corso degli anni, ha trovato applicazione in vari campi come quello farmaceutico, cosmetico, nutraceutico e biomedico. La sua azione è correlata al peso molecolare e alla sua struttura terziaria che viene assunta quando esso si trova nei mezzi acquosi. Inoltre, è già stato dimostrato in passato che esso può svolgere funzioni di carrier per biomolecole ad azione farmaceutica, cosmetica e nutraceutica.
Nell’immaginazione collettiva l’acido ialuronico è quello che serve per riempire le rughe, come filler, ma non solo, diventa importante per le caratteristiche di innovazione che riveste. L’acido ialuronico oggetto dello studio è di derivazione naturale ottenuto mediante approccio biotecnologico (quindi sostenibile) e consente già da ora applicazioni importanti nel settore cosmetico come contributo alla integrità della barriera cutanea ed al contrasto dei segni dell’invecchiamento cutaneo precoce. Ma la sua particolare organizzazione molecolare ha anche consentito di dimostrare la sua applicabilità nel settore farmaceutico come trasportatore per principi attivi sia tradizionali che di origine biotecnologica, come gli anticorpi monoclonali. Ciò che rende i risultati dello studio importanti è la ricaduta in una attività di “terza missione” dell’Università, con il trasferimento dell’invenzione al settore industriale per tradurlo in un prodotto utile al mantenimento della salute e benessere della popolazione e quindi non solo utile per l’avanzamento delle conoscenze. Con Istituto Ganassini abbiamo trovato un partner leale, concreto e rispettoso delle reciproche conoscenze, che sono complementari; ritengo inoltre che questo sia il modello da replicare se si vuole mantenere la competitività del nostro paese in questo settore.
Come già illustrato, l'acido ialuronico (HA), un biomateriale eccellente con proprietà biologiche uniche, è attualmente uno dei polimeri più interessanti per molte applicazioni biomediche e cosmetiche. Tuttavia, molti dei suoi potenziali benefici sono limitati in quanto viene rapidamente degradato dagli enzimi ialuronidasi presenti sulla cute e nel nostro organismo. Per migliorare l'emivita e di conseguenza aumentare le prestazioni, l'HA nativo è stato modificato attraverso reazioni di reticolazione con un aminoacido naturale e fisiologicamente presente nel corpo umano, l'ornitina per superare la potenziale tossicità comunemente associata ai linker tradizionali. Il nuovo prodotto (HA-Orn) è stato ampiamente caratterizzato e testato per confermarne le caratteristiche. HA-Orn è interessante non solo come molecola, in quanto si arricchisce sinergicamente della bioattività e biocompatibilità della Ornitina come cross-linker, ma anche come sistema polimerico innovativo per la costituzione di sistemi di rilascio di farmaci. Gli esperimenti di degradazione in vitro hanno mostrato un profilo di resistenza nettamente migliorato, inoltre sono stati eseguiti studi per valutarne le proprietà reologiche in collaborazione con la Prof.ssa Alessandra Semenzato della Università di Padova e studi sulle caratteristiche biologiche in collaborazione con la Prof.ssa Daniela Traini della Università di Sidney.
Questo lavoro di grande valore tra università e azienda è stato recentemente testimoniato dalla pubblicazione dello studio sulla prestigiosa rivista scientifica Pharmaceutics, una delle riviste con il più alto impact factor.
Lo studio è online ad accesso libero: mettere la scienza a disposizione di tutti è fondamentale https://www.mdpi.com/search?authors=manfredini&journal=pharmaceutics
* Professore Ordinario Università di Ferrara - Dipartimento di Scienze della vita e biotecnologie
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