Imprese e mercato

Covid/ Farmindustria: 11 mld dosi vaccini entro 2021 grazie a ricerca e brevetti

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"Oltre 11 miliardi nel mondo. E' il numero previsto di dosi dei vaccini contro Covid-19 che saranno prodotti entro il 2021. Un numero impensabile per una malattia sconosciuta fino a poco più di un anno fa. Eppure oggi rappresenta un traguardo realistico da raggiungere". Reso possibile "anche grazie alla proprietà intellettuale". Perché "senza la spinta agli investimenti garantita dai brevetti, oggi non potremmo beneficiare di questi strumenti, fondamentali per superare la crisi pandemica e ritornare a una vita normale".

Lo afferma il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, commentando l'appello delle Federazioni internazionali delle imprese del farmaco per garantire i vaccini contro il Covid ai paesi svantaggiati.

"Se è stato possibile arrivare a questo punto - sottolinea il presidente di Farmindustria - è grazie soprattutto al virtuoso processo di collaborazione e di partnership tra i vari attori della sanità in Italia, a cominciare dal ministro della Salute Roberto Speranza, e a livello internazionale nella ricerca e nei processi regolatori".

Ma a permettere il risultato è stata anche la proprietà intellettuale, la spinta dei brevetti, evidenzia Scaccabarozzi, precisando che "la loro esistenza non ha impedito le necessarie collaborazioni tra imprese per aumentare al massimo la capacità produttiva, visto che sono quasi 300 le collaborazioni tra produttori a livello globale".

"Come è stato ricordato recentemente dal presidente del Consiglio, Mario Draghi - prosegue il numero uno dell'associazione nazionale imprese del farmaco - la produzione di vaccini è molto complessa e non facilmente replicabile. La liberalizzazione dei brevetti non è quindi la soluzione. E oltretutto crea un disincentivo agli investimenti a danno delle cure". Piuttosto "la strada da intraprendere, lo ha sottolineato il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti - ricorda Scaccabarozzi - è quella di una crescente partnership per attrarre sempre nuovi investimenti, perseguire il trasferimento tecnologico e porre le basi di un polo di ricerca per farmaci e vaccini pubblico-privato che consenta all'Italia e all'Europa di dare un contributo ancora più forte alla produzione di vaccini".

Sono 5 gli step proposti dalle imprese mondiali della farmaceutica per garantire maggiore equità nell'accesso ai vaccino anti-Covid: aumentare la condivisione delle dosi, ottimizzare la produzione, eliminare le barriere commerciali, sostenere la distribuzione nei Paesi a basso e medio reddito, nonché sviluppare nuovi vaccini e terapie. "I passaggi suggeriti dalle Federazioni internazionali delle imprese biofarmaceutiche - conclude Scaccabarozzi - vanno in quella direzione. Siamo pronti a dare il nostro contributo e a fare la nostra parte al fianco di cittadini e Istituzioni.

Il documento è stato firmato da BIO (Biotechnology Innovation Organization), EFPIA (European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations), IFPMA (International Federation of Pharmaceutical Manufacturers and Associations), PhRMA (Pharmaceutical Research and Manufacturers of America), ABPI (Association of the British Pharmaceutical Industry), ICBA (International Council of Biotechnology Associations), VE (Vaccines Europe)


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