Imprese e mercato

Manovra 2017/ Assobiotec: «Finalmente un approccio integrato all’innovazione»

di Riccardo Palmisano (presidente Assobiotec, Associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie)

«Venti miliardi per la competitività, fino a 25 miliardi di credito per le Pmi, 113 miliardi per la sanità, con un incremento di 2 miliardi rispetto al 2015… sono certamente molto incoraggianti i segnali che arrivano dal Governo sulla prossima Legge di bilancio. Un pacchetto di misure che, seppure ancora in fase di discussione, sembra decisamente indirizzato nella direzione che da tempo Assobiotec identifica come necessaria per creare un ecosistema favorevole allo sviluppo di ricerca ed innovazione nell'area delle biotecnologie in Italia.
Prima di entrare nel merito delle singole misure, l'elemento che ci sentiamo innanzitutto di apprezzare è l'approccio integrato al tema dell'innovazione, certamente centrale per il Biotech: ci sembra di vedere finalmente quella visione strategica e quella regia che abbiamo a lungo auspicato e che, a nostro avviso, sono indispensabili perché il Paese possa in futuro giocare un ruolo rilevante nel contesto internazionale.
In primo luogo apprezziamo molto gli incentivi fiscali agli investimenti nell'impresa e nell'innovazione, così come il credito di imposta R&S prorogato fino al 2020 e innalzato al 50%, fino a un tetto di spesa che dai 5 sale ai 20 milioni di euro. Ma anche il sostegno agli investimenti delle e nelle PMI, il rifinanziamento degli interventi per autoimprenditorialità e start-up innovative e le agevolazioni per gli investimenti a lungo termine. Misure fondamentali per un settore come il nostro che, a differenza di altre aree, anche ad alta tecnologia, è caratterizzato da un time to market decisamente lungo. Siamo certi che tutte le proposte appena citate potranno fornire un supporto importante e un respiro di più lungo periodo alle cosiddette PMI, che rappresentano circa il 90% delle realtà biotecnologiche presenti in Italia.
Accanto al pacchetto che sostiene ed incentiva le iniziative di R&S, salutiamo con grande soddisfazione anche le novità che la prossima Legge di bilancio propone di introdurre in tema di innovazione e sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. In primis certamente le misure relative alla governance farmaceutica per la quale si prevede un significativo rifinanziamento del tetto della spesa ospedaliera: abbiamo in tutte le sedi ribadito che la maggior parte dell'innovazione finisce in ospedale, dove la spesa farmaceutica è tra le più controllate ed appropriate dell'intera spesa sanitaria, sottolineando come tetti di spesa anacronistici ed inadeguati, rispetto al reale fabbisogno, penalizzassero l'innovazione una volta che questa si era fatta prodotto. L'intervento sulla spesa ospedaliera, insieme all'introduzione di nuovi fondi dedicati ai farmaci innovativi, agli oncologi e ai vaccini, dimostra una chiara svolta nelle scelte del Paese, confermata anche da quelli sulla libera concorrenzialità, finalmente definita a livello nazionale, sui prodotti biologici a brevetto scaduto e i biosimilari.
Senza dimenticare la dotazione finanziaria a favore dello Human Technopole, progetto che offrirà al nostro Paese l'opportunità di muoversi con un ruolo da protagonista nei campi strategici della ricerca quali la genomica, l'oncologia, i big data, le nanotecnologie, le scienze della vita in generale e che darà linfa e slancio a settori strategici, come il biotech, creando un substrato che permetterà alle diverse eccellenze, che l'Italia possiede, di esprimersi in maniera più completa e competitiva.
Misure per gli investimenti, sostegno alle realtà che investono in ricerca, valorizzazione dell'innovazione che si fa prodotto: ci sembrano questi gli elementi che compongono il quadro di una visione strategica di lungo periodo, che indirizza il Sistema Italia nella direzione che da anni abbiamo indicato come virtuosa, convinti come siamo che la biotecnologia possa e debba essere uno dei motori per lo sviluppo dell'economia e dell'occupazione del nostro Paese che vuole giocare un ruolo competitivo in un contesto indubitabilmente globale.


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