Europa e mondo

Allattamento al seno, il decalogo Unicef-Oms a famiglie e governi per centrare nel 2025 il primo traguardo del 50% di “copertura” nel mondo

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24 Esclusivo per Sanità24

Quando l’allattamento al seno è protetto e sostenuto, le donne hanno più del doppio delle probabilità di allattare i propri bambini. Lo rilevano Unicef e Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in occasione della Settimana dedicata al “breastfeeding”, occasione per festeggiare un +10% di bambini sotto i sei mesi di età a livello globale allattati esclusivamente al seno negli ultimi 12 anni e quindi una percentuale pari al 48% di piccoli che in tutto il mondo ora beneficiano di questo inizio di vita sano, che si traduce in centinaia di migliaia di vite salvate dal latte materno. Se si avvicina l’obiettivo Oms di portare l’allattamento al seno esclusivo almeno al 50% entro il 2025, “ci sono sfide persistenti che devono essere affrontate”. E poiché si tratta di una responsabilità “condivisa”, l’Organizzazione chiama in causa famiglie, comunità, operatori sanitari, politici e altri decisori che “svolgono tutti un ruolo centrale”, nel portare avanti una serie di priorità:
• aumentare gli investimenti in programmi e politiche che proteggono e sostengono l’allattamento al seno attraverso budget nazionali dedicati;
• attuare e monitorare politiche sul posto di lavoro favorevoli alla famiglia, come il congedo di maternità retribuito, le pause per l’allattamento al seno e l’accesso a servizi di assistenza all’infanzia accessibili e di buona qualità;
• garantire che le madri a rischio in situazioni di emergenza o in comunità sottorappresentate ricevano protezione e sostegno per l’allattamento al seno in linea con le loro esigenze specifiche, inclusa una consulenza tempestiva ed efficace sull’allattamento al seno come parte della copertura sanitaria di routine;
• migliorare il monitoraggio dei programmi e delle politiche sull’allattamento al seno per informare e migliorare ulteriormente i tassi di allattamento al seno;
• sviluppare e far rispettare leggi che limitano la commercializzazione dei sostituti del latte materno, comprese le pratiche di marketing digitale, con monitoraggio per segnalare regolarmente le violazioni del Codice.


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