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Covid/ Ifpma: la sfida collettiva contro le pandemie è fornire innovazione ed equità
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E' fondamentale approfondire cosa non ha funzionato ma anche non sottostimare quello che ha funzionato bene durante la pandemia di Covid-19 e soprattutto rafforzare l’ecosistema dell’innovazione per evitare future emergenze e garantire l'equità ai paesi a basso reddito. Lo sostiene l’Ifpma (Federazione internazionale delle imprese e delle associazioni del farmaco) in vista della 78esima Assemblea generale delle Nazioni Unite (UNGA 78) in programma la prossima settimana a New York che riunirà i leader mondiali anche sui temi chiave della salute.
"I vaccini e i farmaci sono stati fondamentali per rispondere alla pandemia di Covid-19. Recenti ricerche – afferma Ifpma – stimano che se vaccini efficaci venissero lanciati 100 giorni dopo la scoperta di un nuovo agente patogeno, la probabilità di una pandemia mortale come quella di Covid-19 nel prossimo decennio scenderebbe dal 27,5% all’8,1%". L’industria farmaceutica si è impegnata a svolgere un ruolo attivo nei piani di prevenzione e preparazione alle future pandemie ed è un partner della 100 Days Mission, che fissa l’obiettivo di fornire vaccini, trattamenti e strumenti diagnostici sicuri ed efficaci entro 100 giorni dall’identificazione di una minaccia pandemica.
Sette aziende farmaceutiche hanno inoltre fondato la Intrepid Alliance, lavorando per accelerare i progressi nella scoperta e sviluppo di nuovi trattamenti antivirali per future pandemie. "L’Alleanza - spiega Ifpma - mira ad avere 25 terapie antivirali per malattie respiratorie virali con un potenziale pandemico pronte per studi clinici di Fase II/III entro il 2026". Tuttavia, i progressi richiederanno un’azione coordinata da parte dell’industria, insieme ai governi e alle organizzazioni multilaterali "con incentivi adeguati per sostenere la pipeline di vaccini e trattamenti che saranno necessari per rispondere alle future pandemie".
Secondo Ifpma cccorerà anche "garantire agli scienziati un accesso rapido e senza ostacoli agli agenti patogeni e alle loro informazioni genetiche e assicurare una collaborazione tra le stesse imprese su base volontaria per aumentare rapidamente la produzione di terapie mirate".L’Ifpma chiede che queste misure siano inserite nei piani di preparazione alla pandemia, inclusa la Dichiarazione politica di preparazione alla pandemia all’esame dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Ifpma affronta, infine, il tema delle “disuguaglianze” riscontrato nella distribuzione dei vaccini e dei trattamenti anti-Covid. L’anno scorso, l’industria ha pubblicato piani specifici per affrontare questo problema nella Dichiarazione di Berlino, proponendo un impegno da parte delle aziende farmaceutiche a riservare uno stanziamento per la produzione in tempo reale di vaccini, trattamenti e diagnostica per le popolazioni prioritarie nei paesi a basso reddito.“Quando si verificherà la prossima pandemia – ha sottolineato Thomas Cueni, direttore generale della Federazione internazionale dei produttori e delle associazioni farmaceutiche – il successo della nostra risposta dipenderà da quanto bene ci saremo preparati e avremo lavorato insieme in questo momento di transizione. La sfida collettiva è fornire innovazione ed equità”.
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