Europa e mondo

Unione europea della salute: s'intensifica la lotta alla resistenza antimicrobica con l'approccio "One Health"

S
24 Esclusivo per Sanità24

La Commissione accoglie con soddisfazione l'odierna adozione da parte del Consiglio dell'Unione europea della proposta della Commissione volta a potenziare l'azione dell'UE contro la resistenza antimicrobica.
Annunciata il 26 aprile insieme alla revisione della legislazione farmaceutica ad opera della Commissione, la raccomandazione sulla resistenza antimicrobica contribuisce a combattere tale problema nei settori della salute umana, animale e ambientale, seguendo il cosiddetto approccio "One Health".

"Oggi è un buon giorno per la salute - commenta Margaritis Schinas, vicepresidente per la Promozione dello stile di vita europeo - . Non solo per la salute umana, ma anche per quella degli animali e per un ambiente sano! Grazie all'azione rapida della presidenza svedese e dei ministri della Sanità abbiamo una raccomandazione del Consiglio sulla resistenza antimicrobica. La nostra lotta contro la resistenza antimicrobica sarà lunga, ma questa raccomandazione rappresenta una pietra miliare".

La raccomandazione si concentra su prevenzione e controllo delle infezioni, sorveglianza e monitoraggio, innovazione e disponibilità di antimicrobici efficienti, uso prudente degli antimicrobici e cooperazione tra gli Stati membri e a livello mondiale.

Per il 2030 sono stati fissati a livello dell'UE diversi obiettivi, definiti insieme al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC):

•una riduzione del 20% del consumo complessivo di antibiotici negli esseri umani;

•almeno il 65% del consumo complessivo di antibiotici negli esseri umani dovrebbe essere efficace (uso dell'antibiotico giusto);

•una riduzione delle infezioni provocate da 3 batteri chiave resistenti agli antibiotici, obiettivo che si applicherà principalmente agli ospedali.

Tali obiettivi raccomandati a livello dell'UE, e tradotti a livello nazionale per ciascuno Stato membro, aiuteranno l'UE a contrastare la resistenza antimicrobica, tenendo conto delle specificità nazionali senza compromettere la salute e la sicurezza dei pazienti; permetteranno anche di monitorare meglio le infezioni e il consumo di antibiotici nei prossimi anni e di calibrare di conseguenza l'elaborazione delle politiche.

La raccomandazione conferma inoltre la leadership internazionale dell'UE in materia di resistenza antimicrobica e chiede alla Commissione e agli Stati membri di includere tale tema nell'accordo sulle pandemie in fase di negoziazione. Essa invita inoltre a mantenere la resistenza antimicrobica in cima all'agenda del G7 e del G20.

Gli antimicrobici sono medicinali di importanza cruciale. Nel corso degli anni, però, il loro uso eccessivo e improprio ha portato a un aumento della resistenza antimicrobica, il che significa che gli antimicrobici perdono efficacia e il trattamento delle infezioni è sempre più difficile quando non impossibile. In aprile la Commissione ha pertanto incluso nel pacchetto farmaceutico una proposta di raccomandazione del Consiglio che contiene misure complementari. La revisione della legislazione farmaceutica dell'UE mira in effetti anche a promuovere lo sviluppo di nuovi antimicrobici innovativi, come pure a garantire un uso prudente degli antimicrobici e a ridurne l'impatto sull'ambiente.

Dal canto suo Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la sicurezza alimentare
accoglie "con favore l'adozione in tempi record da parte del Consiglio della nostra proposta, contenente misure più incisive per combattere la resistenza antimicrobica: questo mostra chiaramente che l'Unione europea è determinata a combattere la resistenza antimicrobica con la massima urgenza, aspetto fondamentale di un'Unione europea della salute forte e capace di proteggere i suoi cittadini". "Ora ci siamo dotati di obiettivi chiari per affrontare una grave minaccia sanitaria - conclude - che ogni anno costa la vita a 35 000 persone nell'UE. Desidero ringraziare la presidenza svedese per gli sforzi e l'attenzione dedicati a questo tema così importante".

Per il ministro della Salute, Orazio Schillaci, che oggi ha partecipato al Consiglio dei ministri della Salute Ue in Lussemburgo, “la raccomandazione adottata dal Consiglio Ue costituisce un importante ulteriore strumento nel contrastare le infezioni resistenti agli antibiotici investendo prioritariamente nell’uso mirato e consapevole degli antibiotici, sostenendo la ricerca e promuovendo test diagnostici rapidi e una comunicazione efficace in un contesto One Health. Limitare l'uso inappropriato di antimicrobici è infatti cruciale per ridurre le infezioni resistenti sia nell'uomo che negli animali”.

Il ministro nel suo intervento ha rimarcato l’importanza dell’accento posto sul rafforzamento della prevenzione e del controllo delle infezioni "che rappresenta una priorità, in particolare nelle strutture di ricovero e cura, e sulla necessità di solidi sistemi di sorveglianza e monitoraggio della resistenza antimicrobica e del consumo di antimicrobici nella salute umana, animale e vegetale". In merito alla sensibilizzazione, educazione e formazione dei professionisti sanitari, il ministro ha sostenuto che "è importante che i programmi di formazione continua e i curricula includano una formazione intersettoriale obbligatoria sulla prevenzione e controllo delle infezioni, sui rischi ambientali e sulla biosicurezza associati all'antimicrobico resistenza".


© RIPRODUZIONE RISERVATA