Europa e mondo
Settimana vaccinazioni dedicata al "grande recupero" post Covid. L'Oms: 18 mln di bambini "scoperti" nel mondo, tornare almeno ai livelli 2019. L'allarme dei pediatri Sip: Italia indietro sugli adolescenti
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La pandemia ha impattato duramente sui tassi di copertura vaccinale nel mondo, tanto che nel 2021 sono 25 milioni i bambini che hanno perso almeno una profilassi essenziale mentre 18 milioni non hanno ricevuto alcun vaccino. Lo afferma l'Oms in occasione della Settimana mondiale dell'immunizzazione del 24-30 aprile (quella europea si celebra dal 23 al 29 aprile). Intitolata "The Big Catch-Up": è necessario avviare immediatamente una strategia d'azione - spiegano infatti dall'Oms - per recuperare il ritardo ovunque, tornando almeno ai livelli del 2019, specialmente nei 20 paesi a basso e medio reddito dove vivono oltre i tre quarti dei bambini che non hanno ricevuto le vaccinazioni".
E l'Italia? A fare il punto è la Società italiana di Pediatria (Sip): lo slogan "The Big Catch" - ricordano dalla società scientifica guidata da Annamaria Staiano - che sottolinea l’importanza di "rimettersi in carreggiata" recuperando milioni di bambini nel mondo che hanno mancato le vaccinazioni durante la pandemia, con l’obiettivo di ripristinare livelli di copertura simili a quelli del 2019, fissa un obiettivo non lontano per l’Italia per quanto riguarda le vaccinazioni pediatriche, sebbene le coperture per polio e per morbillo a 24 mesi non raggiungano ancora l’obiettivo target del 95%.
Gli adolescenti però "rappresentano un anello debole". Nel 2021, c’è stato infatti nel nostro Paese, un generale recupero delle coperture nella maggioranza delle vaccinazioni raccomandate nei primi anni di età, dopo che nel 2020, a causa della pandemia molti genitori avevano rinviato le vaccinazioni dei loro bambini. Ben al di sotto degli obiettivi restano, invece, le coperture vaccinali generali dell’età adolescenziale: i richiami previsti a 16 anni per polio e DTPa (difterite- tetano-pertosse) si attestano intorno al 63% contro l’obiettivo target del 95%, così come la copertura del vaccino anti-meningococco coniugato per i ceppi acwy non arriva al 59% nella coorte dei sedicenni. Ancora più basse quella contro il Papilloma virus (Hpv) con solo il 32% delle undicenni che hanno effettuato la vaccinazione con il ciclo completo e una quota ancora inferiore, pari al 26%, tra i coetanei maschi.
Alla luce di questi dati la Sip lancia un appello per far sì che gli adolescenti siano più protetti contro le malattie prevenibili con le vaccinazioni. «L’adolescenza è un momento importante della vita nel quale portare avanti il ciclo vaccinale effettuato sin dall’infanzia, arricchendolo. Quello delle vaccinazioni è un percorso di prevenzione e protezione che ci accompagna per tutta la vita» - afferma la Presidente Staiano -. Nel corso del periodo pandemico le misure di prevenzione non farmacologiche come le mascherine, finalizzate a contrastare la diffusione del Sars-CoV2, hanno permesso di contrastare indirettamente anche la diffusione di altri virus a trasmissione aerea. Dal momento che questo tipo di misure preventive non saranno più in messe in atto, risulta ancora più importante garantire elevate coperture vaccinali finalizzate a proteggere tutta la popolazione».
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