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Covid/ Ema, attendiamo dati per valutare Curevac, Novavax, Sinovac e Sputnik

di Ernesto Diffidenti

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"Abbiamo 4 vaccini in fase di revisione: Curevac, Novavax, Sinovac (Vero Cell) e il vaccino Sputnik. Per questi vaccini, la revisione continua fino a quando l'Ema non avrà prove sufficienti per una domanda formale di autorizzazione all'immissione in commercio". Lo afferma Noel Wathion, vice direttore esecutivo dell'Agenzia europea del farmaco in un briefing con la stampa sottolineando che "attualmente, i vaccini autorizzati sembrano proteggere da tutti i ceppi dominanti" mentre l'esito della valutazione per estendere l'uso del vaccino Moderna ai giovani di età compresa tra 12 e 17 anni "è previsto entro luglio, a meno che non siano necessarie ulteriori informazioni".

"Il vaccino Curevac è in fase di revisione continua - continuaWathion - . I dati della sperimentazione clinica saranno valutati, una volta eseguita l'analisi finale e presentato il set di dati completo. Solo allora sarà possibile definire i prossimi passi".

Intanto l'Ema ha adottato misure per salvaguardare la qualità del vaccino anti-Covid di Janssen. Circa 17 milioni di dosi contenenti il principio attivo, effettuate all'incirca nello stesso periodo in cui si è verificata una contaminazione nel sito di produzione degli Stati Uniti, non sono attualmente immesse sul mercato dell'Ue. "Stiamo facendo tutto il possibile per salvaguardare gli approvvigionamenti dei cittadini - spiega Wathion - . L'Ue continuerà a ricevere vaccini contenenti il principio attivo da un altro produttore con sede a Leiden, in Olanda, che sta attualmente espandendo la propria capacità di produzione".

La capacità di produzione dei vaccini autorizzati è in continuo aumento. Un esempio recente è l'approvazione di un nuovo sito di prodotti finiti per il vaccino di Moderna a Monts "e ciò dovrebbe aumentare la fornitura di vaccini Covid-19 nell'Ue".

Proseguono anche le verifiche sugli effetti collaterali dei vaccini. "Il Comitato per la sicurezza dell'Ema (Prac) - sottolinea Wathion - ha concluso la scorsa settimana che la sindrome da perdita capillare dovrebbe essere aggiunta come nuovo effetto collaterale di Vaxzevria e, dunque, le persone che in precedenza avevano questa sindrome non devono essere vaccinate con il vaccino". Il Prac, inoltre, "sta analizzando i problemi di miocardite e pericardite segnalati dopo la vaccinazione con vaccini a mRNA. Finora, non ci sono dati sufficienti per stabilire una relazione causale ma il monitoraggio della sicurezza continuerà".

Dal canto suo Marco Cavaleri, responsabile vaccini dell'Agenzia ha precisato che "sul mix di vaccini abbiamo ancora dati limitati ma l'approccio è stato adottato con successo in passato". "Alcuni studi preliminari hanno mostrato che la risposta immunitaria sembra essere soddisfacente - ha aggiunto - e non stanno emergendo particolari problemi da un punto di vista di sicurezza". Tuttavia "le evidenze sono limitate e occorre raccogliere ulteriori informazioni". Cavaleri, infine, ha auspicato che l'intervallo tra le due dosi del vaccino AstraZeneca sia accorciato. "Abbiamo visto sulla base dei dati del Regno Unito che la prima dose del vaccino di AstraZeneca è efficace contro la variante delta - ha detto - ma una seconda dose aumenterebbe la protezione in modo significativo. Visto che la protezione con la prima dose è bassa nei confronti della variante alfa che vediamo circolare in Europa, sarebbe importante che l'intervallo tra le due dosi sia accorciato".


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