Europa e mondo
Rapporto Oms: 9 persone su 10 respirano aria inquinata, servono scelte coraggiose
di Ernesto Diffidenti
24 Esclusivo per Sanità24
Nove persone su dieci nel mondo respirano un'aria troppo inquinata con valori medi superiori a quanto raccomandato per la tutela della salute. E' l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) a rilanciare l'allarme nel suo rapporto annuale che aggiorna, in peggio, i dati: nel 2016 l'aria malsana ha causato più di 7 milioni di morti nelle 4.300 città campionate in cento paesi diversi. Una vera e propria epidemia che, secondo l'Oms, è causa del 24% di tutte le morti per attacco cardiaco, del 25% degli ictus letali, del 43% delle morti per malattie polmonari ostruttive e del 29% dei tumori al polmone. Il peso maggiore lo portano sulle spalle il Sud Est dell'Asia e il Pacifico Occidentale, che hanno più di due milioni di morti, mentre la regione europea dell'Oms ne conta circa 500mila.
«L’inquinamento dell’aria ci minaccia tutti, ma i più poveri e i più marginalizzati sopportano il peso maggiore – afferma Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms – È inaccettabile che più di 3 miliardi di persone nel mondo, la maggior parte donne e bambini, stiano ancora respirando fumi tossici ogni giorno dall’uso di stufe a casa. Se non agiamo subito non raggiungeremo mai l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile».
Sono le grandi città ad avere l’aria peggiore e questo riguarda anche quelle europee dove a seconda del livello di inquinamento si perdono dai 2 ai 24 mesi di vita per colpa dello smog. «Molte delle mega città del mondo superano i livelli indicati dalle linee guida dell’Oms per la qualità dell’aria di oltre cinque volte – sottolinea Maria Neira, uno degli autori del rapporto per l’Oms - e questo rappresenta un rischio grave per la salute». Secondo Neira «stiamo assistendo a un'accelerazione dell'interesse politico in questa sfida globale per la salute pubblica. L'aumento delle città che registrano i dati sull'inquinamento atmosferico riflette un impegno per la valutazione e il monitoraggio della qualità dell'aria. La maggior parte di questo aumento si è verificata nei paesi ad alto reddito, ma speriamo di vedere un simile aumento degli sforzi di monitoraggio in tutto il mondo».
Insomma, ci sono segnali incoraggianti . Ad esempio, in soli due anni, il programma indiano Pradhan Mantri Ujjwala Yojana ha fornito a circa 37 milioni di donne che vivono al di sotto della soglia di povertà connessioni Gpl gratuite per sostenerle nel passaggio al consumo di energia domestica pulita. E ancora. Città del Messico si è impegnata in standard più puliti per i veicoli, tra cui il passaggio agli autobus senza fuliggine e il divieto di auto diesel private entro il 2025. Privilegiare le fonti energetiche ecologiche è una strada da seguire senza indugi anche perché, come conferma l'Oms «le principali fonti di inquinamento atmosferico da particolato includono l'uso inefficiente di energia da parte delle famiglie, dell'industria, dei settori agricolo, dei trasporti e delle centrali a carbone». In alcune regioni, inoltre, la sabbia e la polvere del deserto, la combustione dei rifiuti e la deforestazione sono ulteriori fonti di inquinamento atmosferico. La qualità dell'aria può anche essere influenzata da elementi naturali come fattori geografici, meteorologici e stagionali.
L'inquinamento atmosferico non riconosce confini per l’Oms secondo cui migliorare la qualità dell'aria «richiede un'azione governativa sostenuta e coordinata a tutti i livelli». I paesi hanno bisogno di lavorare insieme su soluzioni per il trasporto sostenibile, la produzione e l'uso di energia rinnovabile più efficienti e la gestione dei rifiuti. «I leader politici a tutti i livelli di governo, compresi i sindaci della città, stanno ora iniziando a prestare attenzione e ad agire - conclude Tedros -. La buona notizia è che stiamo vedendo sempre più governi aumentare gli impegni per monitorare e ridurre l'inquinamento atmosferico e un'azione più globale da parte del settore sanitario e di altri settori come i trasporti, l'alloggio e l'energia».
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