Europa e mondo

Andriukaitis (Ue): vaccini sottoutilizzati, si rischia il ritorno della poliomelite

«Ci sono prove crescenti che la sottoutilizzazione dei vaccini è causata dalla sottovalutazione
tanto della gravità delle malattie prevenibili con i vaccini quanto dei benefici sociali ed economici delle vaccinazioni e per le preoccupazioni per i possibili effetti collaterali». E’ la denuncia lanciata dal commissario Ue per la Salute, Vytenis Andriukaitis, nel suo intervento al “Workshop sulle vaccinazioni” che a Bruxelles ha riunito gli esperti della Commissione, della Agenzia per i medicinali (Ema), del Centro per la prevenzione ed il controllo delle malattie (Ecdc), rappresentanti dei governi, dell’Oms, dell’Unicef e dei principali 'stakeholder' delle professioni mediche, delle organizzazioni di tutela dei pazienti, del mondo accademico e della comunità scientifica europei.

«Gli effetti collaterali possono essere molteplici e qualche volta anche un basso dosaggio può essere troppo alto per un certo numero di persone - ha aggiunto Andriukaitis - . Per questo sono necessarie la vigilanza, la consapevolezza e la registrazione di tali effetti collaterali.
E' questa la logica che deve essere fatta conoscere al pubblico, in modo da evitare che nascano miti e leggende che portano alla diffusione dell’esitazione davanti ai vaccini».

Per il commissario europeo le campagne basate sulla paura per gli effetti collaterali portano una «esitazione» che ha conseguenze sulla salute pubblica ma anche sulle economie e provoca rischi enormi, tra cui anche quello del “ritorno della poliomelite” in Europa, da dove era sparita nel 2002.

Andriukaitis ha sottolineato che nel mondo ogni anno sono «100 milioni i bambini che vengono vaccinati contro malattie come la difterite, il tetano, la pertosse, la tubercolosi, la
polio, il morbillo e l’epatite B» e che le campagne di vaccinazione «evitano una cifra stimata in 2,5 milioni di morti ogni anno nel mondo». Restando solo all’influenza stagionale e
nella sola Unione europea grazie ai vaccini si evitano «37mila morti all’anno», anche se l’efficacia «non è del 100%» e soprattutto il vaccino viene effettivamente fatto da appena 80
milioni dei 180 mln di europei per i quali è prescritto.

Parlando da medico, il Commissario ha sottolineato che i vaccini servono, sono uno «strumento facile ed affidabile per la prevenzione» di epidemie che potrebbero essere «semplicemente evitate» con le adeguate campagne di vaccinazione, che sono utili «per la salute pubblica, a scopi umanitari e per le economie dei paesi. Per avere alti livelli di Pil è necessario, infatti, avere alti tassi di vaccinazione per mantenere in salute le forza lavoro». Le campagne contro le vaccinazioni, ha insistito, si fondano su «leggende» contro le quali «la risposta non può essere il silenzio».


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