Europa e mondo

Salva i bambini, regala vita alle mamme

di Daniela Bernacchi (amministratore delegato Cesvi)

Il futuro di tutte le società dipende dalla salute dei bambini e delle loro mamme, custodi e protagoniste di quel futuro. Tuttavia, nonostante i progressi degli ultimi anni, nel 2015 oltre 300.000 donne nel mondo sono morte per cause legate alla gravidanza o al parto e nello stesso anno 5.9 milioni di bambini sono morti prima di aver raggiunto i 5 anni di età (Oms).
Troppe mamme e bambini muoiono ogni giorno, in troppi Paesi il riconoscimento del loro diritto alla salute non sta facendo i progressi che dovrebbe. È da qui che nasce l'impegno di Cesvi: garantire l'accesso alle cure alle madri e ai loro figli, anche nei Paesi più poveri del mondo.
Tra le principali cause di morte delle mamme ci sono le complicazioni legate al parto, responsabili della morte di oltre 800 donne ogni giorno. Donne che, nella quasi totalità dei casi, vivono in Paesi in via di sviluppo, in zone rurali, dove l'accesso alle cure sanitarie non è garantito.
Come in Somalia, dove i tassi di mortalità infantile sono tra i più alti al mondo: 1 donna su 12 muore per cause legate alla gravidanza e 1 bambino su 7 muore prima di compiere i 5 anni d'età. Ragioni culturali ed economiche, unite ad una diffidenza verso la medicina “moderna”, fanno sì che le donne preferiscano partorire in casa assistite da una levatrice tradizionale, piuttosto che recarsi in strutture ospedaliere.
Noi di Cesvi siamo presenti in Somalia con attività improntate al miglioramento della salute materno infantile con 4 centri sanitari che sorgono nelle aree rurali della regione di Mudug, 3 postazioni sanitarie nei campi sfollati nel sud Galkayo e un ambulatorio per le emergenze nell'ospedale di Beledweyne. In questi centri, 14.638 donne incinte hanno ricevuto cure pre-parto, 1.829 donne hanno potuto partorire assistite da staff specializzato e 4.667 mamme hanno potuto avere accesso a cure post-natali.
L'Indice Globale della Fame 2016, curato da Cesvi nella sua edizione italiana, ci dice che circa il 45% dei decessi infantili, invece, sono legati alla malnutrizione, che uccide ancora circa 3.1 milioni di bambini l'anno. In Somalia, nel Sud Galkayo, oltre ai servizi di salute materno-infantile, Cesvi garantisce assistenza nutrizionale grazie all'operatività di 3 cliniche mobili, che hanno permesso di identificare 1950 bambini affetti da malnutrizione acuta. I risultati sono incoraggianti: dei bambini identificati, il 99% è stato curato con successo.
Molte morti potrebbero essere evitate implementando interventi essenziali per la salute materno-infantile: è questo l'obiettivo dei progetti di Cesvi, non solo in Somalia, ma anche in Zimbabwe, Libano e Myanmar, dove avere un figlio vuol dire ancora rischiare la vita.
Per secoli le cure materno-infantili sono state considerate una questione esclusivamente 'domestica' ma, a partire dal XX secolo, sono diventate un'area prioritaria della salute pubblica nonché un obiettivo fondamentale al centro della lotta contro la povertà e la diseguaglianza.
Qualsiasi mamma spera di dare alla luce in modo sicuro il proprio bambino e di vederlo crescere in buona salute. Le possibilità di farlo sono migliori rispetto al passato, anche grazie al fatto che le donne diventano sempre più consapevoli dei propri diritti, ma c'è ancora molto da fare affinché, come previsto dal terzo Obiettivo di Sviluppo Sostenibile, i tassi elevati di mortalità materno-infantile diminuiscano anche nei Paesi dove l'accesso alle cure sanitarie non è garantito a tutti.
Per sostenere i nostri progetti, dal 4 al 17 dicembre è attiva una campagna di raccolta fondi tramite sms solidale al 45519 che permetterà a Cesvi di portare avanti il programma integrato di salute e nutrizione in Somalia. Ma non solo. La campagna 'Salva i bambini, regala vita alle mamme' nasce per regalare la vita ai bambini dello Zimbabwe, dove l'organizzazione lavora per ridurre la trasmissione del virus dell'HIV da mamma sieropositivo a neonato; in Myanmar, dove Cesvi porta avanti un progetto di prevenzione e controllo della malaria attraverso una rete sanitaria di comunità e in Libano, dove Cesvi fornisce supporto ai bambini con disturbi da stress post-traumatico.


© RIPRODUZIONE RISERVATA