Dal governo
Gimbe: flax tax su straordinari e fondi a specializzandi segnale positivo ma non sono la soluzione
24 Esclusivo per Sanità24
“Le proposte di emendamento del Governo alla manovra 2025 – emerse dalle anticipazioni – che prevedrebbero una flat tax del 5% sugli straordinari degli infermieri del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e un contributo mensile di 500 euro per gli specializzandi sanitari non medici, rappresentano certamente un segnale di attenzione verso due categorie professionali fondamentali per il SSN. Tuttavia, analizzandole più a fondo, emergono evidenti limiti”. Lo afferma Nino Cartabellotta, presidente Fondazione Gimbe sottolineando che “la flat tax del 5% sugli straordinari degli infermieri è un riconoscimento economico che potrebbe incentivare l’impegno di questi professionisti, già sottoposti a carichi di lavoro insostenibili”. Tuttavia c’è il rischio concreto che questa misura venga percepita come una spinta a “lavorare di più”, ignorando la radice del problema: la cronica carenza di personale. “Questo circolo vizioso - aggiunge - non fa che aumentare il burnout e peggiorare le condizioni di lavoro. Per essere realmente efficace, questa iniziativa deve essere accompagnata da un piano straordinario di assunzioni, indispensabile per garantire organici adeguati e qualità delle cure”.
“Quanto al contributo di 500 euro per gli specializzandi sanitari non medici, come odontoiatri, psicologi e veterinari, - continua Cartabellotta - si tratta di un gesto che riconosce il ruolo strategico di queste figure. Rischia però di suonare più come un intervento di facciata che come un reale supporto. In assenza di un piano equo e continuativo, che coinvolga tutti gli specializzandi in modo strutturale, questa misura rischia di essere percepita come una promessa temporanea, limitata a pochi beneficiari, incapace di risolvere le difficoltà economiche che molti di loro affrontano quotidianamente”.
È positivo che ci sia la volontà di valorizzare il personale sanitario, conclude il presidente della Fondazione Gimbe “ma queste proposte non rispondono affatto alle urgenze strutturali del sistema. Non bastano soluzioni tampone per affrontare le criticità che minacciano la sostenibilità e l’equità del nostro Ssn. È indispensabile un approccio più coraggioso e lungimirante, capace di garantire risorse, stabilità e dignità per chi opera in prima linea nella sanità, per tutelare la salute di tutte le persone”.
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