Dal governo

Gettonisti, i paletti del ministero su tariffe, criteri organizzativi e requisiti anche di qualità e sicurezza delle cure

di B. Gob,

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24 Esclusivo per Sanità24

Le aveva previste il decreto Bollette (il n. 34 del 30 marzo 2023) nel tentativo di arginare il ricorso a medici e infermieri ’gettonisti’, che secondo l’Anac tra 2019 e agosto 2023 hanno comportato una spesa potenziale di circa 1,7 miliardi, drenando risorse in termini di personale e rischiando anche di mettere a repentaglio la sicurezza delle cure. Ora con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale arrivano le linee guida del ministero della Salute con le “specifiche tecniche, i prezzi di riferimento e gli standard di qualità dei servizi medici e infermieristici da affidare a terzi in caso di necessità e urgenza da parte delle aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, per fronteggiare la grave carenza di organico del personale sanitario”. Tra i capisaldi del provvedimento voluto dal ministro della Salute Orazio Schillaci, innanzitutto c’è il tetto ai compensi orari: per i medici “a gettone” si fissa un massimo di 85 euro per Pronto soccorso/anestesia rianimazione e di 75 euro per tutti gli altri servizi. Per gli infermieri, la tariffa è rispettivamente di 28 euro e di 25 euro in Pronto soccorso e negli altri servizi infermieristici. L’esternalizzazione dei servizi medico-sanitari e in particolare il ricorso ai gettonisti dovrà in ogni caso essere una circostanza “eccezionale e residuale” a cui le aziende e gli enti del Ssn possano ricorrere per sopperire alla grave carenza di organico del personale, nel rispetto di limiti stringenti e quindi nei soli casi di necessità e urgenza, quando sia impossibile un’altra soluzione come l’impiego di personale già in servizio o il reclutamento attraverso concorsi, assunzioni di idonei in graduatoria o specialisti ambulatoriali. E il servizio dovrà essere prestato un’unica soluzione e senza possibilità di proroga, per non più di 12 mesi.
Non solo: accanto alla verifica della sussistenza di tutti i requisiti organizzativi fissati nelle Linee guida, la stazione appaltante dovrà “estrinsecare la sussistenza dei necessari requisiti di professionalità del personale medico e infermieristico di cui si avvalgono gli operatori economici e il rispetto delle disposizioni sull’orario di lavoro”. Tra le specifiche tecniche, i requisiti nel dettaglio del personale infermieristico - laurea e iscrizione all’ordine - e per i medici oltre a laurea e iscrizione all’ordine la specializzazione nella disciplina per cui vanno a prestare servizio -, poi la garanzia della conoscenza della lingua italiana per il personale che non abbia la cittadinanza del nostro Paese, la garanzia che ogni ’gettonista’ sia titolare di una polizza assicurativa per colpa grave tale da sollevare l’amministrazione da eventuali danni a terzi, la nomina di un coordinatore del servizio per agevolare il raccordo con l’azienda sanitaria, l’obbligo per la società di servizi di attenersi agli standard qualitativi previsti dalle linee guida delle società scientifiche e a quelle emanate dall’azienda sanitaria. E ancora un tetto massimo di 48 ore medie settimanali di lavoro nella turnistica organizzata dal ’service’, per i professionisti coinvolti nell’affidamento, che dovranno poter riposare almeno undici ore consecutive ogni giorno “per il recupero delle energie psicofsiche”.



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