Dal governo

Manovra/ Meloni ai sindacati, spesa sanitaria aumenta anche tenendo conto inflazione

di Radiocor Pòus

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24 Esclusivo per Sanità24

«La spesa sanitaria non aumenta solamente in termini assoluti, ma anche come spesa pro-capite, anche tenendo conto dell’inflazione». Lo ha affermato la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, nel suo intervento all’incontro con i sindacati. «Dopo la confusione che ho fatto a Porta a porta, sono contenta che Bombardieri mi abbia portato una calcolatrice, così potrà fare anche lui questo rapido calcolo. Quando questo governo si è insediato, nel 2022, il Fondo sanitario nazionale era di 126 miliardi. Nel 2025 raggiungerà la cifra record di 136,5 miliardi. Questo vuol dire che, in due anni, il Fondo sanitario è aumentato di 10,5 miliardi di euro. Nel 2026 il fondo crescerà ancora e arriverà a 140,6 miliardi», ha specificato Meloni.
Quanto poi alla contrattazione, «per il rinnovo dei contratti pubblici la manovra prevede uno stanziamento di 4,4 miliardi di euro nel triennio 2025-2027. Per la prima volta, non solo lo stanziamento viene previsto in anticipo rispetto alla scadenza del periodo di riferimento del rinnovo 2025-2027, ma copre ben due trienni di rinnovi sino al 2030».
Sul capitolo pensioni, «anche nel 2025 e nel 2026, come nei due anni precedenti, le pensioni minime saranno rivalutate oltre il livello di inflazione indicato dall’Istat - ha detto Meloni - le norme riguardanti le uscite anticipate dal lavoro restano pressoché immutate».
Inoltre, «anche questa manovra prevede un pacchetto consistente di misure» per la famiglia, «fatto di incentivi economici e interventi volti a favorire la conciliazione vita-lavoro», ha detto. «Per i bimbi nati o adottati dal prossimo primo gennaio, viene introdotto un contributo, escluso dalla soglia Isee, del valore di 1.000 euro, riservato alle famiglie con un Isee non superiore a 40.000. Si tratta di un primo aiuto per chi decide di mettere al mondo dei figli. Le risorse per finanziare questo intervento derivano, in gran parte, dalla scelta di limitare la possibilità delle detrazioni per i figli a carico oltre i 30 anni di età», ha spiegato Meloni. Inoltre, ha continuato, «è confermato l’aumento, previsto dalla passata legge di bilancio, del bonus nido a 3.600 euro per i nati a decorrere dal 2024 in famiglie con Isee fino a 40mila euro. La misura viene fortemente potenziata, perché viene rivolta a tutti e non solo a chi ha un secondo figlio con età inferiore a dieci anni, come era invece finora».


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