Dal governo

Roccella: mai istigato nessuno a denunciare la maternità surrogata

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“L’utero in affitto da alcuni non è percepito come reato, e neanche come un disvalore: la legge Varchi è stata salutata con entusiasmo, per esempio, dalle reti internazionali del femminismo abolizionista, che ritengono, come la Cassazione e la Consulta, che la maternità surrogata sia un orrore, e che la nostra legge sia un atto di grande civiltà”. Lo ha detto la ministra alla Famiglia, alla Natalità e alle Pari Opportunità Eugenia Roccella, rispondendo al question time alla Camera sottolineando di non aver “mai istigato nessuno a denunciare, né i medici né altri”. “Interpellata al volo a margine di un evento - ha spiegato - ho detto semplicemente un’ovvietà: che i pubblici ufficiali, e i medici come è noto possono essere fra questi, segnalano eventuali violazioni delle leggi”. Per Roccella “a ogni professione corrispondono regole specifiche, e a maggior ragione questo vale per un medico, per la particolarità e la delicatezza del rapporto di cura”.

Avanti con determinazione su assegno unico e reddito di libertà

Nel corso del Question Time la ministra è intervenuta anche su assegno unico e reddito di libertà. “Continueremo a difendere l’assegno unico con la stessa determinazione con cui lo abbiamo potenziato e corretto, portando la spesa annuale da 16 a 20 miliardi di euro e correggendone alcune storture” ha detto, ricordando che “l’unica vera minaccia che incombe sull’assegno unico è la procedura di infrazione europea, giunta ormai alla fase del procedimento di fronte alla Corte di Giustizia, che avanza nei confronti di questa norma contestazioni che rischierebbero di far saltare i conti dello Stato’’.

Stesso impegno anche sul reddito di libertà “al quale il nostro governo tiene molto, tanto è vero che lo ha reso strutturale, sottraendolo all’incognita annuale dei rinnovi”. “Questa decisione - aggiunge Roccella - si inserisce in un quadro di grande attenzione al tema della violenza sulle donne, che fin dal primo giorno è stato per noi una priorità’’.


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